Interviene l'Ucraina: gli insulti "nazisti" al calciatore Zozulya diventano un caso diplomatico

Interviene l'Ucraina: gli insulti "nazisti" al calciatore Zozulya diventano un caso diplomatico
Diritti d'autore Zozulya, a sinistra, in una foto d'archivio con la maglia dell'Ucraina - Philipe Huguen/ AFP
Diritti d'autore Zozulya, a sinistra, in una foto d'archivio con la maglia dell'Ucraina - Philipe Huguen/ AFP
Di Rafael Cereceda
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L'ambasciata ucraina in Spagna ha usato la parola "provocazione" su Facebook. "Ribadiamo che Román Zozulya è uno dei patrioti ucraini che sostengono le forze armate ucraine nella loro lotta contro l'aggressione russa, l'occupazione della Crimea e la guerra scatenata dalla Russia nel Donbás".

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È diventato un caso diplomatico l'episodio che ha visto coinvolto il calciatore ucraino Roman Zozulya, attaccante della squadra spagnola dell'Albacete, apostrofato con l'epiteto "nazista dai tifosi del Rayo Vallecano durante una partita di seconda divisione interrotta e infine sospesa.

L'Ucraina ha definito l'incidente "inaccettabile": in un comunicato, la portavoce della diplomazia ucraina, Kateryna Zelenko, ha invitato le autorità spagnole a "reagire" a questi "vergognosi" "insulti infondati". 

La Lega ha sostenuto la decisione dell'arbitro di fare calare il sipario sul match. 

In Spagna si tratta della prima sospensione per insulti provenienti da una parte della tifoseria; altri paesi come l'Italia affrontano ogni domenica la piaga dei cori razzisti o omofobi negli stadi. 

L'ambasciata ucraina in Spagna ha usato la parola "provocazione" su Facebook, qualificando i cori dei Bukaneros, come sono noti i seguaci del Rayo, come "imbarazzanti e minacciosi". "Ribadiamo che Román Zozulya è uno dei patrioti ucraini che sostengono le forze armate ucraine nella loro lotta contro l'aggressione russa, l'occupazione della Crimea e la guerra scatenata dalla Russia nel Donbás".

"Chiediamo che le autorità calcistiche spagnole adottino misure concrete e incisive", si legge nell'aggiornamento dello status Facebook della sede diplomatica. "Xenofobia, incitamento all'odio interetnico e vandalismo brutale", sono state invece le espressioni utilizzate da Andriy Pavelko, presidente della Federazione calcistica ucraina.

La partita è stata interrotta dall'arbitro durante il primo tempo: una parte degli ultras di Rayo Vallecano, popolare club di Madrid con fan soprattutto della sinistra antifascista, aveva iniziato a cantare "Zozulya è nazista" e "fascisti fuori Vallecas".

I giocatori dell'Albacete si sono rifiutati di tornare in campo dopo la pausa, in solidarietà con il compagno di squadra. L'arbitro e la Lega hanno quindi preso la decisione di sospendere la partita.

Roman Zozulya, 30 anni, era già stato bersagliato da alcuni tifosi del Rayo Vallecano nel 2017, accusato di avere legami con l'estrema destra - cosa che il calciatore ha negato in una lettera aperta ai tifosi del club. Queste critiche gli hanno pregiudicato il passaggio estivo proprio al club madrileño. 

D'altra parte, Zozulya non ha mai nascosto le sue donazioni all'esercito ucraino, che dal 2014 combatte contro i separatisti filo-russi nell'Ucraina orientale in un conflitto che ha ucciso più di 13mila persone.

Nel 2016, Zozulya ha messo all'asta la medaglia ricevuta per la partecipazione in finale di Europa League e ha donato circa 8mila dollari ad una fondazione per il supporto dei militari.

Nel 2015, ha postato su Twitter una foto con una sciarpa in cui appariva Stepan Bandera, leader dei nazionalisti ucraini negli anni '30 e '40: una figura controversa che ha combattuto sì contro la Germania nazista, ma con la quale ha brevemente anche collaborato. In altre foto, Zozulya compare con soldati o mitragliatori.

Sui social in molti si sono detti sorpresi per la decisione dell'arbitro e della Lega calcio spagnola, specialmente perché misure di questo genere non sono state messe in atto finora per cori razzisti o omofobi.

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