Ceceno ucciso a Berlino, la spy-story russo-tesdesca

Ceceno ucciso a Berlino, la spy-story russo-tesdesca
Diritti d'autore Tobias SCHWARZ / AFP
Di Salvatore Falco
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L'esecuzione in pieno giorno, lo scorso 23 agosto, di un ex miliziano ceceno a Berlino sta complicando i rapporti tra Germania e Russia.

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Ormai è una spy story internazionale. L'esecuzione a sangue freddo e in pieno giorno di un ex miliziano ceceno in un parco a Berlino potrebbe pesare sui rapporti tra la Germania e la Russia.

Tutto è iniziato il 23 agosto, quando è stato ucciso il 40nne Kangoshvili, un ceceno di cittadinanza georgiana: uno sconosciuto gli si era avvicinato da dietro in bicicletta in un parco a Berlin-Moabit, e ha esploso due colpi alla testa e poi alla schiena. Dopo poco era stato arrestato un uomo di 49 anni col passaporto russo. Da quando sono scattate le manette, il presunto killer tace: non ha mai risposto alle domande degli inquirenti.

Improvvisa accelerazione

La Procura federale di Karlsruhe ha deciso di assumere l'inchiesta, affermando di sospettare "ufficialmente" che dietro il crimine - compiuto nel Kleiner Tiergarten del quartiere Moabit mentre l'ex ribelle si stava recando ad una moschea - vi sia la Russia. Gli inquirenti affermano che vi è "un numero sufficiente di indizi" che l'incarico a compiere il delitto sia arrivato da "strutture statali" in Russia oppure della Repubblica cecena. A quanto scrive lo Spiegel, "nel caso si registra un salto di qualità: la Procura federale sospetta la Russia di un atto di terrorismo di Stato su suolo tedesco".

La vittima

Zelimkhan Kangoshvili all'inizio degli anni 2000 aveva combattuto nel conflitto ceceno contro la Russia, per poi collaborare con le forze di sicurezza in Georgia e in Ucraina, da dove avrebbe passato informazioni relative ad attività di spionaggio russe. Circa tre anni fa aveva fatto domanda d'asilo in Germania.

Il governo tedesco espelle due diplomatici russi

Il governo tedesco ha espulso due diplomatici russi dalla Germania. A quanto rivela lo Spiegel, il ministero degli Esteri ha convocato "formalmente" l'ambasciatore russo, Sergey Nechajev, consegnandoli una nota verbale. Il settimanale, inoltre, riferisce che i due espulsi in realtà sono collaboratori dei servizi d'intelligence. Le autorità di sicurezza tedesche avevano sottoposto al governo una lista con possibili "candidati" all'espulsione, alla fine il ministero degli Esteri ha optato per i due collaboratori del Gru.

Rappresaglia di Mosca, espulsi due diplomatici tedeschi

La Russia ha annunciato l'espulsione di due diplomatici tedeschi, in rappresaglia per la decisione della Germania all'inizio di dicembre di espellere due diplomatici russi, in seguito all'omicidio a Berlino di un georgiano di origine cecena.

Il ministero degli Esteri di Moscam secondo le agenzie russe, ha convocato l'ambasciatore tedesco Geza Andreas von Geyr per "informarlo" che "due impiegati dell'ambasciata tedesca sono stati stati dichiarati persona non grata". I due hanno tempo sette giorni per lasciare la Russia.

Le autorità russe avrebbero contribuito a fornire al presunto killer un'identità falsa

Si tratterebbe di Vadim Krasikov, già sospettato di un omicidio commesso nel 2013 a Mosca. Nei suoi confronti era stato emesso un mandato di cattura poi ritirato. Ora gli inquirenti ritengono che sia lo stesso uomo che sotto l'identità falsa di Vadim Sokolov sia arrivato quest'estate in Europa, con tanto di passaporto falso: le autorità russe hanno però sostenuto che il documento fosse autentico.

Nella richiesta per il visto con il quale Krasikov, alias Sokolov, è entrato in Francia era indicata un'azienda per la quale l'uomo sarebbe stato impiegato come ingegnere: il problema è che il numero di fax indicato condurrebbe, afferma lo Spiegel, al ministero della Difesa di Mosca, che è responsabile anche per il servizio segreto Gru. Sempre secondo gli inquirenti, la vittima era stata classificata dai russi come un "terrorista" e come tale era ricercato.

Mosca nega ogni coinvolgimento

Il portavoce del Cremlino ha negato ogni responsabilità russa nel misterioso omicidio. "Sono speculazioni senza fondamento. La vicenda sembra aver eccitato la stampa tedesca, ma questo non significa nulla", ha detto Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino.

Merkel su espulsione russi: "Da Mosca nessun aiuto"

"Nei rapporti bilaterali è già un fatto il non avere ricevuto da parte della Russia alcun aiuto attivo nel chiarimento di questo caso", ha detto la cancelliera Angela Merkel.

Putin: "Vittima era un bandito". Avrebbe partecipato all'attentato alla metro di Mosca

Il capo del Cremlino, Vladimir Putin, pur affermando di non sapere niente di questo caso, ha definito la vittima "un bandito" e un "assassino", aggiungendo che costui avrebbe partecipato all'attentato alla metropolitana russa e preannunciando la possibile espulsione di diplomatici tedeschi come reazione all'espulsione di due collaboratori.

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