Aramco vola in borsa

Rimandata per anni, la quotazione di Saudi Aramco ha battuto ogni record. L'offerta pubblica iniziale ha superato i 25 miliardi e mezzo e la compagnia petrolifera saudita ha raggiunto la quotazione più alta di sempre. Il titolo è salito del 10% subito dopo l'apertura delle contrattazioni a Riad.
Ma il risultato viene definito un successo e al tempo stesso un fallimento, perché le azioni del gigante del petrolio non hanno conquistato i portafogli internazionali.
"Secondo molti investitori Aramco non è una buona scelta perché i suoi profitti non sono destinati a durare. L'investimento nel petrolio non viene visto come una strategia sostenibile sul lungo periodo".
L'ipotesi iniziale di quotarsi anche all'estero è stata abbandonata in favore di un esordio più sicuro sul mercato di casa. E i cambiamenti climatici potrebbereo aver fatto la loro parte.
Un decimo del petrolio che arriva sul mercato proviene da Aramco, che però è anche la compagnia più inquinante al mondo. In questa classifica i primi 5 posti - come prevedibile - spettano tutte a giganti petroliferi.
La società saudita annovera fra i rischi proprio il cambiamento climatico: "Nei prossimi anni la domanda di combustibili fossili potrebbe subire un calo - si legge sul prospetto informativo necessario per la quotazione - a causa della pressione crescente sui governi per una risuzione delle emissioni e lo sviluppo di fonti di energia alternativa".
In futuro - avvisa la compagnia - non è escluso che le aree in cui la società opera siano soggette a normative sempre più stringenti. e questo comporterebbe un aumento dei costi o la necessità di un aumento di capitale