In commissione giustizia del Parlamento USA 4 giuristi valutano le condizioni per l'eventuale processo di impeachment che potrebbe far cadere il presidente Trump o comunque rendergli molto complicata la rielezione
Quattro esperti hanno prestato giuramento per testimoniare nella prossima fase dell'indagine sull'impeachment che potrebbe investire il presidente statunitense Donald Trump.
La procedura alla Camera
La procedura è stata trasferita alla Commissione giustizia della Camera che potrebbe far scattare le dinamiche legilsative per la destituzione dell'inquilino della Casa Bianca. Tre dei costituzionalisti sono stati scelti dai democratici. Il quarto dai repubblicani.
I colpevolisti
Secondo i settori più critici del parlamento americano il presidente statunitense Donald Trump ha commesso reati passibili di impeachment. Le testimonianze indicherebbeo atteggiamenti incriminabili come sottolinea Michael Gerhardt, docente di diritto costituzionale presso l'Università della Carolina del nord: " Se ciò di cui stiamo parlando non è incriminabile, allora nulla è incriminabile. Questo è precisamente il comportamento scorretto configurato dai padri costituenti nella Costituzione, impeachment incluso, per proteggersi."
Il caso Ucraina
La questione più spinosa riguarda la gestione dei rapporti con la presidenze ucraina. La commissione Giustizia ha ricevuto il rapporto dell'Intelligence, secondo cui ci sarebbero "prove schiaccianti" di "condotta inappropriata" da parte di Trump, che avrebbe ostacolato la giustizia, avrebbe commeso abuso di potere e sollecitato l'ingerenza di un Paese straniero, l'Ucraina, per far tirare la volata alla sua rielezione. "L'idea stessa che un presidente possa chiedere l'aiuto di un governo straniero nella sua campagna di rielezione li avrebbe inorriditi - ha puntualizzato Pamela Karlan della Stanford Law School, anche lei coivolta nell'audizione - Ma sulla base dei documenti probatori, è quello che ha fatto il presidente Trump."
Un presidente al di sopra di ogni sospetto
Squisitamente costituzionale è invece il dibattito sul fatto di collaborare per dissipare ogni dubbio e sottoporsi docilmente ai processi di indagine previsti dalla carta costituzionale. Per Noah Feldman porfessore ad Harvard "Un presidente che non collabora a una indagine di impeachment si colloca al di sopra della legge. Ora, mettersi al di sopra della legge, in quanto presidente schiude l'ipotesi di impeachment".
L'unico difensore
Il quarto professore scelto dai repubblicani si è posto fuori dal coro e sostiene che l'inchiesta per l'impeachment guidata dai democratici è affrettata e inflessibile. Per Jonathan Turley della George Washington University le accue sarebbero capziose, comunque più sottili rispetto a quelle che per analoghi procedimenti hanno visto alla sbarra i presidenti Clinton e Nixon.
L'iter
La Commissione giustizia deciderà eventualmente quali articoli di impeachment redigere e farli votare alla Camera. Se tutto procede come vorrebbero i democratici il processo a Trump potrebbe scattare a gennaio. Trump sarebbe il terzo presidente ad andare alla sbarra dopo Andrew Johnson e Bill Clinton. Il processo contro Johnson (1868) durò mesi. Quello contro Clinton, nel 1999, cinque settimane. Entrambi furono assolti. Richard Nixon, nel 1974, si dimise per via dell'affaire Watergate anticipando la risoluzione della Camera per il suo impeachment.
Trump confortato dal Senato
Se, dopo l'udienza la Camera dei rappresentanti approvasse gli articoli dell'impeachment, il Senato si troverebbe costretto ad istruire il processo vero e proprio nei confronti del presidente , ma dato che la maggioranza è dei repubblicani è piuttosto improbabile che Trump venga facilmente destituito dal Senato.