In Europa Ci sono ancora 8 milioni e mezzo di clienti Volkwagen che non sono stati rimborsati dopo lo scandalo dieselgate, quando la maggiore casa automobilistica tedesca ha venduto veicoli con emissioni tossiche fuori norma
A 4 anni dallo scandalo dieselgate chi ne ha fatto le spese non è ancora stato risarcito in Europa. Per questo l'organizzazione olandese Diesel Emissions Justice Foundation (DEJF) ha riunito esperti e avvocati internazionali per avviare un procedimento contro Volkswagen. La class action è stata lanciata a Bruxelles.
Azione legale per risarcire 8,5 milioni di clienti
"La Fondazione spicca un'azione legale paneuropea, contenzioso in tutti i paesi, contro la VW - spiega l'avvocato Geert Lenssens - al fine di rimborsare gli 8,5 milioni di sfortunati clienti Volkwagen".
L'imbroglio della casa automobilistica tedesca
Nel 2015 fu scoperto che Volkwagen vendeva automobili con emissioni nocive e tossiche fuori norma. Negli Stati Uniti e in Australia c'è stato un accordo amichevole di miliardi di dollari ma non in Europa. Gli avvocati battono sul "certificato di conformità" obbligatorio per i veicoli. Sentiamo un altro avvocato: "Se questo certificato non riflette le vere emissioni non è valido. E se il certificato non è valido i veicoli non possono essere venduti, assicurati, non possono nemmeno essere messi su strada. Abbiamo fatto una prova con la giustizia belga, con un caso pilota e il giudice ha annullato la vendita del veicolo, la macchina è stata ritirata dal venditore che ha dovuto risarcire il cliente." Sostiene il giurista Laurent Arnauts.
Una causa a costo zero per il cliente truffato
Per gli avvocati coinvolti, si tratta di dare giustizia a tutti i proprietari di auto. La DEJF ha trovato finanziamenti per sostenere il caso. La partecipazione è gratuita per i proprietari di auto. Anche il mondo universitario si è interessato allo scandalo del settore automobilistico. "È iniziato nei Paesi Bassi a settembre 2019 e ora è stato lanciato in Belgio e molti diversi stati membri dell'Unione Europea si accodano - ammette la professoressa Maria Jose Azar-Baud dell'università parigina Saclay - Sono molto ottimista perché questo non è solo il modo di aiutare i consumatori a ottenere un risarcimento, ma aiuta anche la VW a gestire la sua immagine, a riscattarsi ed archiviare il passato andando avanti".
Tagli ai posti di lavoro
Intanto Audi (della galassia VW) taglia fino a 5 mila posti di lavoro in due sue fabbiche tedesche proprio sull'onda lunga del dieselgate che aveva fatto crollare il numero delle auto prodotte a tutto vantaggio dei concorrenti Daimler e Bmw.
La dimensione del calo di Audi
Finora era previsto un taglio fino a 5000 posti di lavoro. Dopo la riduzione rimarranno nei due stabilimenti tedeschi di Neckarsulm e Ingolstadt 50.000 persone, riferisce il quotidiano Handelsblatt.
Volkswagen cerca intanto di diversificare e sta programmando enormi finanziamenti per la ricerca dell'auto elettrica. Ovviamente in soccorso arriva anche il governo della Merkel che prevede grandi incentivi per chi compra auto elettriche.