Cile: continuano proteste e scontri, danni al turismo

Continuano gli scontri di piazza in Cile dove venerdi migliaia di manifestanti hanno invaso le strade della capitale contro le politiche del governo accusato di provocare l'aumento delle disuguagliaze.
La polizia ha disperso i cortei con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, mentre i manifestanti hanno risposto col lancio di pietre e vernice contro le auto delle autorità. I disordini in Cile vanno avanti da oltre una settimana e hanno provocato almeno 18 morti e 7000 arresti.
Intanto si contano i danni per l'economia e il turismo: "Quella turistica un'industria molto sensibile - ha dichiarato il sottosegretario al Turismo cileno Monica Zalaquett - nelle ultime due settimane abbiamo assistito a un calo del 50% delle prenotazioni negli alberghi cileni - La cosa piu' grave è che, finchè la situazione del paese non si stabilizzerà, non ci saranno nuove prenotazioni".
Le nostre vendite si sono ridotte del 80% - dice questo venditore ambulante - in alcuni casi anche di piu'. Inoltre molti venditori non sono neanche riusciti ad arrivare qui dal momento che le strade sono invase. Mi chiedo come faremo a vivere e a pagare le bollette".
Le imprese cilene denunciano di aver registrato perdine fino a 1 miliardo e mezzo di dollari, solo la metropolitana della città di Santiago ha subito danni per 400 milioni. A fare da detonatore alla protesta, all'inizio di ottobre, è stata la decisione di aumentare il prezzo del biglietto dei trasporti pubblici.