Il ritorno nel Caucaso del bisonte europeo. Un progetto del Wwf per salvare la specie

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Di Giulia Avataneo
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Dodici esemplari hanno attraversato l'Europa per trovare casa in un parco nazionale dell'Azerbaijan

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Un trasporto a tutti gli effetti eccezionale, quello che per oltre tremila chilometri ha attraversato l'Europa, fino al Parco Nazionale Shahdag, in Azerbaijgian. I passeggeri, partiti dagli zoo di Germania, Francia e Belgio, sono dodici bisonti europei al centro di un progetto di ripopolamento promosso dal WWF con il Ministero dell'Ecologia del Paese asiatico e l'associazione ambientalista IDEA Public Union. L'erbivoro gigante, anche noto come "il saggio", era tipico del Caucaso, ma è praticamente scomparso dai primi decenni del Novecento.

"La varietà di paesaggio che si trova qui, con le steppe, foreste, deserti...è davvero l'habitat ideale per questa e per altre specie che si consideravano estinte", spiega l'esperto Johannes Van Vlasakker.

Si partirà con una popolazione di cinquanta bisonti, che man mano saranno reinserite in semilibertà e monitorate tramite gps.

"Il bisonte è scomparso dal Caucaso molto tempo fa, soprattutto dalla parte meridionale - aggiunge il direttore del Wwf locale, Elshad Askerov - In Azerbaigian, per esempio, non abbiamo neppure più un nome con cui chiamarlo. Da quando è tornato, però, ha attratto molto l'attenzione".

L'obiettivo è di ristabilire, in alcuni decenni, una popolazione di un migliaio di animali, considerati una 'specie ombrello'. La loro protezione serve anche a garantire la sopravvivenza di molte altre specie e del loro habitat.

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