Siria: Assad schiera le truppe contro la Turchia

Siria: Assad schiera le truppe contro la Turchia
Di Gioia Salvatori
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Mentre i turchi avanzano nel Kurdistan siriano, i curdi trovano un accordo con Assad; oggi in Lussemburgo i ministri degli esteri UE discutono la moratoria alla vendita delle armi alla Turchia

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Oltre 20 civili uccisi, il campo di battaglia infuocato anche nella notte, le alleanze che si ridisegnano. Le forze curde hanno trovato un accordo con Damasco perché truppe siriane vengano schierate oltre l'Eufrate, verso la Turchia, a protezione di Kobane, arginando l'offensiva di Ankara.

I siriani interverranno sul campo che è stato abbandonato dagli americani i quali hanno ufficialmente annunciato che lasciano la Siria abbandonando i curdi, ex alleati contro l'ISIS, al loro destino.

Kurdistan siriano, l'avanzata di Erdogan continua

Intanto la cronaca delle ultime ore di battaglia nel Kurdistan siriano racconta che la Turchia continua ad avanzare oltre il confine: secondo le ong 24 sono le vittime civili, tra cui l'attivista curda Hevrin Khalaf. Tra le vittime anche due giornalisti.

Nelle ultime ore fonti locali raccontano di un convoglio di civili colpito dai turchi nella città di Ras al Ain che ormai sarebbe sotto il controllo turco, solo in questo attacco i morti sarebbero 14 e 10 i feriti.

Nella regione sarebbero stati travolti anche i campi in cui sono imprigionati i terroristi dell'ISIS e i loro parenti, come il campo di Ain Issa. Tra 100 e 800 sarebbero le persone scappate da questi luoghi.

Erdogan avverte: "nulla ci fermerà"

"Nulla potrà fermarci" ha detto il presidente turco Erdogan nonostante Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron abbiano annunciato lo stop della vendita di armamenti ad Ankara e chiesto a Erdogan di fermarsi con un appello congiunto questa domenica. "L'offensiva, come già constatiamo sul campo, rischia di creare una crisi umanitaria insostenibile e d'altro lato rischia di aiutare il Daesh a riemergere nella regione", ha detto Macron.

In Lussemburgo i ministri degli esteri dell'Unione europea discuteranno di una moratoria alla vendita delle armi alla Turchia; mentre Parigi e Berlino, con Paesi Bassi, Finlandia e Norvegia hanno già fermato l'export, l'Italia spinge per un'azione coordinata.

La NATO prova a porre un freno

A Londra in occasione della 65esima Sessione annuale del Parlamento NATO,  il Segretario generale, Jens Stoltenberg, continua ad invitare  Ankara ad "evitare vittime civili".

"LaTurchia è importante per la NATO - dice Stoltenberg - ed è dimostrato in molti modi, non ultimo nella lotta contro l'Isis: tutti noi abbiamo usato le infrastrutture in Turchia, le basi nelle nostre operazioni per sconfiggere lo Stato islamico, ed è esattamente questo il motivo per cui sono preoccupato per quanto sta succedendo ora, si rischia di minare l'unità di cui abbiamo bisogno nella lotta contro l'Isis".

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