Il premier Johnson proporrà il superamento del cosiddetto backstop, sostituito con dei centri di sdoganamento da entrambi i lati della frontiera tra Irlanda e Irlanda del Nord. Ma per Dublino l'ipotesi è "fuori discussione".
Un'ipotesi fuori discussione. Il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, ha bocciato senza appello la proposta che il governo di Londra si accinge a presentare ai negoziatori di Bruxelles, per superare il difficile nodo del cosiddetto backstop al confine tra Irlanda e Irlanda del Nord: istituire dei centri di sdoganamento da entrambi i lati della frontiera.
Un'ipotesi che Downing Street formalizzerà nella speranza di riuscire a chiudere entro il 19 ottobre un accordo che salvi il divorzio dall'Unione.
Niente backstop, dunque, ma una specie di zona economica i cui confini coinciderebbero con quelli del'intera Irlanda e che consentirebbe - secondo il governo - ai prodotti agricoli di muoversi liberamente.
In vista dell'incontro del 17 ottobre, trapela da Dowining Street l'intenzione di chiedere che sia Bruxelles a escludere ritardi sulla data ultima del 31 ottobre: un modo per aggirare la legge approvata dal parlamento inglese che obbliga Johnson a chiedere un rinvio della Brexit in caso di no deal.