Videogames e app per diagnosi precosi del Parkinson

In collaborazione con The European Commission
Videogames e app per diagnosi precosi del Parkinson
Di Julian GOMEZ
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Progetto europeo i-PROGNOSIS: un'app per la diagnosi precoce del Parkinson

Diagnosticare il morbo di Parkinson con un videogame o con delle app. Strano ma vero. Questa malattia è disturbo neuro-degenerativo; le terapie ad oggi disponibili ne trattano soltanto i sintomi. Alcuni scienziati europei, tuttavia, hanno sviluppato non solo vaccini ma anche "app" per ridurre la gravità e migliorare la funzionalità nei pazienti.

**UN'APP PER LA DIAGNOSI PRECOCE **

Un'associazione di pazienti della Grecia settentrionale ha collaborato con un gruppo di ricercatori del progetto dell'Unione europea "I-PROGNOSIS" per trovare risposte a molte domande. Ermioni aveva 49 anni quando le fu diagnosticato il Parkinson. Lei è una dei 35 pazienti che si sono offerti volontari qui a Salonicco per testare diversi videogiochi progettati per fornire migliori trattamenti.

Lavora ancora come insegnante di lingua tedesca. Ma la malattia, ci spiega, le ha cambiato bruscamente la vita: "Ora ci metto molto più tempo per programmare tutte le mie attività quotidiane. Ad esempio, quando vado a fare la spesa so che avrò bisogno di molto più tempo, quindi non vado al supermercato nelle ore di punta, perché devo fare la spesa e mettere tutto quello che compro molto lentamente nelle borse e non voglio stressarmi. Poi ci metto molto più tempo a prepararmi per il lavoro, a vestirmi o a truccarmi; per tutte le mie attività quotidiane ho bisogno di qualche ora in più. Anche per cucinare.”

LOTTA CONTRO IL TEMPO PER RICONOSCERE I SINTOMI

I ricercatori hanno sviluppato 14 diverse terapie per aiutare i pazienti a riguadagnare la tensione muscolare, per migliorare la propria forma fisica e combattere la depressione. Attualmente, sotto stretto controllo clinico, questi video-games sono essere utilizzati sia in strutture specifiche che a casa, ma solo sotto prescrizione medica.

Bulula Dias, educatrice Sociale e Fisica presso l'Università di Lisbona ci spiega che, dopo la prescrizione medica, se i pazienti giocano con almeno tre o quattro di questi video-games per circa 30 minuti al giorno ogni settimana, vedranno un miglioramento della malattia; e l’evoluzione della malattia potrebbe anche stabilizzarsi. 

Da parte loro, i neurologi potrebbe controllare i progressi dei loro pazienti sia online che durante le normali consultazioni. Queste app, dicono i dottori qui in Grecia, potrebbero davvero diventare uno strumento terapeutico di grande aiuto. "Questi esercizi, questi programmi per computer, possono essere davvero efficaci come strumenti di trattamento. Sono rigorosamente mirati e realizzati su misura. Possono essere adattati alle esigenze di ogni paziente", sottolinea Sevasti Bostantjopoulou, Professoressa emerita di Neurologia presso l’Università Aristotele di Salonicco.

**I-PROGNOSIS: IL PROGETTO EUROPEO **

Gli scienziati di questo progetto di ricerca dell'Unione europea "I-PROGNOSIS" vogliono anche migliorare la diagnosi dei primi segni del Parkinson. Il tutto con l'aiuto di una piattaforma integrata in dispositivi come smartphone o orologi. 

Dimitris Iakovakis è un ingegnere Elettronico ed Informatico e lavora presso l’Università Aristotele di Salonicco. "Stiamo ancora testando i nostri strumenti di intelligenza artificiale su persone differenti, sia su persone sane che su pazienti con il Parkinson", racconta. "L'app ci aiuta a raccogliere dati significativi tutto l'anno, in modo da poter identificare con precisione se ci potranno essere dei cambiamenti nei pazienti. Questo dovrebbe aiutarci a determinare gli schemi utili che potrebbero portare alla diagnosi precoce della malattia.”

Il sistema mira a identificare piccoli tremori, rallentamento dei movimenti, perdita dell’uso della voce o di alcune espressioni del viso, sintomi correlati con il Parkinson. "Siamo piuttosto ottimisti. Dopo tre anni di ricerca e sviluppo, abbiamo raggiunto un tasso di precisione di circa l'82-85% nelle stima delle nostre diagnosi precoci. Ora ovviamente dobbiamo estendere la base dei nostri pazienti per ottenere ancora più dati; questo è il nostro obiettivo per i prossimi anni”, fa notare Leontios J. Hadjileontiadis, Docente di Ingegneria ed Informatica presso l’Università di Salonicco e Coordinatore del Progetto Salonicco "I-PROGNOSIS". 

Con questi strumenti e tanto lavoro, i ricercatori sperano di poter aiutare i pazienti e combattere una malattia che colpisce almeno 10 milioni di persone in tutto il mondo.

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