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Salvini dalla Pontida: "Mai i nostri figli a combattere in Ucraina", sostegno da Bardella e Abascal

Matteo Salvini alla Pontida 2025
Matteo Salvini alla Pontida 2025 Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved
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Di Euronews
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Matteo Salvini chiude il raduno della Lega a Pontida ribadendo il suo no all'impegno militare nella guerra in Ucraina. Sul palco gli interventi anche dei leader degli altri membri del gruppo dei Patrioti per l'Europa e del figlio di Jair Bolsonaro, Flavio

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Davanti a un prato pieno di sostenitori e bandiere della Lega, il leader del partito Matteo Salvini ha aperto il suo intervento a Pontida chiedendo di dedicare non un minuto di silenzio ma un pensiero e un applauso che arrivi fino all'Arizona, dove domenica si terranno i funerali per Charlie Kirk.

Il ministro italiano dei Trasporti e delle infrastrutture ha chiuso la due giorni del popolo del Carroccio proiettando alcune immagini dell'attivista conservatore ucciso negli Stati Uniti. "Permettetemi di chiedere a questa immensa, sorridente, pacifica folla di dedicare non un minuto di silenzio ma un pensiero a colui dipinto come un bersaglio e lasciato a fucilate, lascia una moglie e due bambine", ha detto Salvini.

Molti i temi affrontati da Salvini, a partire dalle guerre in Ucraina e a Gaza, e si è detto anche contrario al piano di riarmo europeo. "Non manderemo mai nostri figli e nipoti a combattere in Ucraina, non siamo in guerra contro nessuno", ha detto e poi ha annunciato: "Chiederò a tutti, nei Comuni, di depositare una mozione che ricordi che l'Italia è contro la guerra e per vedere come la pensano i partiti". "No al piano di armo europeo, no al debito europeo per comprare armi e carri armati. Non asseconderemo la voglia di guerra di capetti e mezzi leader europei che parlano di guerra per nascondere fallimenti a casa loro", ha precisato il leader della Lega.

Sulla soluzione a due Stati per Israele e Palestina, Salvini ha detto che l'auspicio di due popoli e due Stati "non sarà possibile finché ci saranno i tagliagole islamici di Hamas a tenere in ostaggio i bambini palestinesi e israeliani che dovrebbero crescere e studiare insieme in quei territori martoriati".

Salvini ha poi parlato del processo Open Arms, ribadendo la sua posizione di aver difeso la patria, e sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, ha assicurato: "lo realizzeremo".

Gli ospiti internazionali sul palco di Pontida

Prima di Salvini sono intervenuti tre ospiti stranieri e amici di Salvini. Dal palco di Pontida, il presidente del Rassemblement National e del gruppo dei Patrioti al Parlamento Europeo, Jordan Bardella, ha ringraziato Salvini per il suo coraggio e determinazione, definendolo un esempio "per tutta l'Europa delle nazioni".

"Francia e Italia sono due nazioni sorelle, che hanno costruito insieme la storia d'Europa. Condividono le stesse radici cristiane, gli stessi valori e oggi le stesse battaglie. Perché è chiaro che i patrioti si stanno ribellando in tutta l'Europa. Alle scorse europee una nuova ondata popolare ha attraversato il continente, abbiamo formato il terzo gruppo più grande al Parlamento Ue, il gruppo dei patrioti e questo, cari amici, è solo l'inizio", ha aggiunto Bardella e poi ha concluso: "Le minacce sono tante, mai la nostra civiltà è stata così fragile, mai i popoli d'Europa sono stati così attaccati nel loro modo di vivere, nel loro lavoro e identità".

Prima di Bardella è stato proiettato un videomessaggio del presidente del partito spagnolo di estrema destra Vox, Santiago Abascal. "In Italia un governo di conservatori, grazie alla volontà di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha dimostrato a tutta Europa che esiste un cammino distinto", ha detto Abascal. "Noi sappiamo chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando, e sappiamo anche che non c'è un futuro possibile senza sovranità per i nostri popoli. Ed è per questo che dico qui a Pontida che non ci faranno tacere", ha poi detto il leader spagnolo e ha concluso: "Cari amici della Lega, caro Matteo: grazie per essere rimasti fedeli all'Europa delle patrie. Non staremo con coloro che vogliono imporre ideologie dannose".

Tra gli ospiti principali del raduno dei leghisti anche il figlio dell'ex presidente Jair Bolsonaro, Flavio. "Non rinunceremo al nostro Paese, non possiamo rinunciare ai nostri valori cristiani: Dio, patria e famiglia e libertà. Con la sinistra al potere del Paese il Brasile ha perso la sua sovranità, la Cina sta comprando il Brasile intero, dai minerali alle terre per l'agricoltura, ma noi di destra lotteremo affinché la nostra bandiera mai e poi mai diventi la bandiera rossa del comunismo", ha detto Flavio Bolsonaro, il riferimento è anche alla condanna inflitta lo scorso 11 settembre al padre perché ritenuto colpevole di aver tentato un colpo di Stato per rimanere al potere dopo aver perso le elezioni del 2022.

Gli altri esponenti della Lega a Pontida

Sul palco di Pontida sono saliti anche gli altri rappresentanti della Lega, tra cui il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ha rivendicato il successo del governo nel ridurre gli sprechi, e l'europarlamentare e vicesegretario della Lega Roberto Vannacci.

"Non ci rassegniamo alla società meticcia che vorrebbe qualcuno e all'islamizzazione delle nostre città. Eccola la generazione di Pontida, la generazione dei padroni a casa nostra", ha detto il generale dell'Esercito italiano, che alle elezioni europee del 2024 ha ottenuto oltre 500mila voti.

"Siamo convinti che le leggi che vengono promulgate da un Parlamento eletto dal popolo italiano non possano essere sconvolte da 4 giudici che poggiano le loro naticucce sulle poltrone comode di Bruxelles", ha detto ancora Vannacci attaccando le istituzioni europee e poi sulle accuse di estremismo alla Lega ha detto: "Ci chiamano estremisti perché diciamo che chi entra illegalmente nei nostri confini deve essere rispedito a casa, o che chi delinque e non rispetta le leggi deve finire in galera. E se non ci sono abbastanza posti, ne costruiremo altre di galere".

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