(ANSA) – MILANO, 18 SET – La consulenza medico-legale sulla
morte di Imane Fadil “ha dato un esito piuttosto sicuro” su un
decesso “per malattia”, anche se restano ancora ignote “le cause
che hanno generato la patologia, possono essere molteplici, da
un’infezione ad altre”. Lo ha spiegato il procuratore di Milano,
Francesco Greco, chiarendo che mesi fa di fronte a vari allarmi
sulla vicenda, tra cui la telefonata della giovane e gli esiti
sulla presenza di metalli pesanti e radioattività, venne presa
in considerazione anche l’ipotesi “dell’avvelenamento da
cianuro”.
“Sentivo che volevano avvelenarmi e farmi fuori”: sono queste
le parole che Fadil, tra i testimoni chiave dei processi Ruby,
pronunciò al telefono con il suo legale poco prima della sua
morte avvenuta in ospedale lo scorso marzo. Il file audio della
telefonata è stato fatto sentire ai giornalisti durante la
conferenza stampa in cui la Procura di Milano sta dando conto
dei risultati del lavoro dei periti sul decesso della 34enne.
Fadil morta per malattia causa ignota
Di ANSA
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