Il videogioco dei rifugiati

Il videogioco dei rifugiati
Di Alberto De Filippis

Uno sparatutto per far rendere conto del dramma dei rifugiati

Aveva fatto scalpore un paio d'anni fa, ma la definitiva cconsacrazione di Path Out, il videogioco che racconta il periplo di un rifugiato siriano, ha ottenuto la conferma al Gamescom in Germania.

Il personaggio è in una foresta e cerca di fuggire verso la libertà. Il protagonista è Abdullah Karam che racconta: "Ho affrontato soldati, mine mi hanno sparato questo videogioco è la mia vita".

Lo studio che ha sostenuto il giovane siriano è Causa Creations, team tedesco che raccoglie vari attivisti e che, dal 2014, ha deciso di usare i videogiochi per "alzare l’asticella" e parlare agli utenti di tematiche adulte dal taglio politico.

Georg Hobmeier, Causa Creations: "All'inizio sembra uno sparatutto come tanti, ma quando poi incontri l'Isis e l'atmosfera si fa sempre più inquietante ti chiedi davvero dove sei capitato".

Il successo di questo gioco scaricabile gratis su internet è il punto d'arrivo di un percorso iniziato anni fa con l'obiettivo di sensibilizzare quante più persone possibile.

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