Sono passati 80 anni ma il patto Molotov-Ribbentrop continua a dividere

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Di Emma Beswick
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Fu firmato il 23 agosto del 1939 e permise alla Russia di invadere gli Stati baltici e la Finlandia, cosicché la Germania potesse conquistare indisturbata la Polonia. Cinque Paesi hanno firmato una dichiarazione congiunta, ma Mosca non ammette responsabilità.

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Il Patto Molotov-Ribbentrop tra l'Unione Sovietica e la Germania nazista venne firmato 80 anni fa, il 23 agosto 1939.

Ufficialmente un patto di neutralità tra i due firmatari, riscrisse in segreto la  geografia e la storia d'Europa. In esso, l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista veniva praticamente scambiata con l'annessione dei tre Stati baltici e della Finlandia da parte di Stalin. 

Cinquant'anni dopo, due milioni di persone formarono una catena umana lunga 675 chilometri attraverso Estonia, Lituania e Lettonia per protestare pacificamente contro l'Unione Sovietica. Un fatto senza precedenti che contribuì alla disgregazione dell'URSS.

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In occasione dell'anniversario, cinque Stati membri dell'Unione europea hanno rilasciato una dichiarazione congiunta invitando i governi a prendere posizione contro i regimi totalitari. La reazione russa, tuttavia, è stata di tono completamente diverso. 

Un documento che si ritiene faccia parte del patto Molotov-Ribbentrop - ANDRZEJ JARCZEWSKI HANDOUT
Un documento che si ritiene faccia parte del patto Molotov-Ribbentrop - ANDRZEJ JARCZEWSKI HANDOUT

Cosa hanno detto gli Stati baltici, la Polonia e la Romania?

I ministeri degli esteri di Estonia, Lettonia, Lituania, Lituania, Polonia e Romania hanno scritto nel comunicato congiunto che il patto, firmato dall'allora ministro degli esteri sovietico Vyacheslav Molotov e dal suo omologo nazista tedesco, Joachim von Ribbentrop, "provocò la seconda Guerra mondiale e condannò metà dell'Europa a decenni di miseria".

I politici dell'Est Europa hanno sottolineato che è proprio per questo motivo che il Parlamento europeo ha scelto il 23 agosto come Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari, con l'obiettivo di ricordare tutti coloro la cui vita fu irrimediabilmente rovinata dalle "conseguenze dei crimini commessi sotto l'ideologia del nazismo e dello stalinismo".

"Possiamo contrastare più efficacemente le campagne di disinformazione e i tentativi di manipolazione dei fatti storici" fornendo sostegno alle indagini storiche in corso sui regimi totalitari, si legge nella dichiarazione congiunta.

Ricordando la caduta della cortina di ferro 30 anni fa, le nazioni europee hanno affermato di aver "dato il via a quelle trasformazioni democratiche che alla fine ci hanno reso membri uguali e vigorosi dell'Unione Europea".

Come ha reagito la Russia?

In settimana, la Russia ha mostrato per la prima volta pubblicamente l'originale del patto Molotov-Ribbentrop, assieme al suo protocollo segreto. È stato esposto nell'ambito di una mostra presso l'Archivio di Stato di Mosca, insieme a documenti che vanno dall'accordo di Monaco del 1938 allo scoppio della guerra.

Tuttavia, il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, parlando all'apertura dell'evento, ha suggerito che la Russia ha firmato il Patto Molotov-Ribbentrop solo perché, al tempo, furono diversi i paesi che tentarono di tenere a bada Hitler con patti e trattati. "Ingenuamente calcolando che la guerra non li avrebbe sfiorati, le potenze occidentali hanno giocato una doppia partita. E hanno cercato di incanalare l'aggressività di Hitler verso est. In quelle condizioni, l'URSS ha dovuto salvaguardare da sola la propria sicurezza nazionale".

In quelle circostanze, ha concluso Lavrov, "l'Unione Sovietica fu costretta da sola a garantire per la propria sicurezza nazionale, firmando un patto di non aggressione con la Germania".

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