La scrittrice è morta all'età di 88 anni
Ha assaggiato i postumi della Grande Depressione e soprattutto - crescendo - la vita ai margini, cucita addosso a una donna di colore nel profondo sud degli Stati Uniti. Ma Toni Morrison ha fatto in tempo a cambiarla, la sua vita: cresciuta in Ohio, dove la famiglia si era trasferita per sfuggire al razzismo imperante del meridione statunitense, la giovane donna ha trovato la sua strada nella narrazione delle radici.
È morta all'età di 88 anni dopo aver conquistato schiere di lettori e il premio Nobel per la letteratura nel 1993.
"Credo che la vetta per uno scrittore sia vincere il premio Nobel", aveva detto Morrison all'indomani del riconoscimento che l'aveva definitivamente consacrata tra i grandi della letteratura. Tra le sue opere più famose c'è 'Beloved', Amatissima, che le valse nel 1988 anche il premio Pulitzer.
Lei, la prima donna afroamericana a ricevere il Nobel, aveva un fan d'eccezione: il presidente Obama, che la insignì della Medaglia della Libertà - la più alta onorificenza nelgli Stati Uniti - e che la definì un 'tesoro nazionale per aver lanciato una sfida alla nostra coscienza e alla nostra immaginazione morale'.
"È morta in pace la notte scorsa, circondata dalla sua famiglia e dai suoi amici", hanno scritto in un comunicato i suoi familiari, che hanno aggiunto: "Sebbene la sua scomparsa sia tremenda, siamo grati che lei abbia avuto una vita ben vissuta".
La scrittrice era la voce della comunità afroamericana e dei suoi valori: la lotta contro il razzismo, l'impegno delle donne, la forza della scrittura nel processo di emancipazione.