Gli Stati Uniti accusano la Cina di manipolare la valuta

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Di Gioia SalvatoriEloisa Covelli Agenzie:  Reuters
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Il segretario al tesoro riferirà al fondo monetario internazionale ma Pechino respinge le accuse "tasso in linea con l'economia"

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Gli Stati Uniti hanno ufficialmente designato la Cina come Paese manipolatore di valuta.

Il segretario al Tesoro Steven Mnuchin riferirà al Fondo monetario internazionale sul tema in un contesto di tensioni crescenti tra Washington e Pechino.

Per gli Stati Uniti che lo yuan sia ai minimi storici rispetto al dollaro negli ultimi 11 anni è concorrenza sleale, "un fallo", ha scritto il presidente Trump.

Fatto sta che ieri è stato un lunedì nero sui mercati, un altro giorno a ribasso dopo l'annuncio degli Stati Uniti di voler mettere dazi sui restanti 300 miliardi di dollari di merci cinesi dal primo settembre. I mercati asiatici sono andati subito in rosso affondando anche gli altri con Wall Street che ha chiuso a meno 2,9 %.

Così la Cina torna di nuovo ad essere indicata come Paese manipolatore di valuta. Non le succedeva dal 1994 quando l'amministrazione Clinton determinò la stessa accusa, poi mai più indirizzata a nessun'altra nazione. Ma Pechino non ci sta: la banca centrale cinese ha respinto ogni addebito affermando che la svalutazione della moneta è colpa dei mercati, influenzati dall'annuncio di nuovi dazi statunitensi.

"La recente svalutazione del tasso di cambio dello yuan è stato determinato dai mercati - dice Wang Xin, Direttore generale dell'Ufficio di ricerca della Banca popolare cinese - La banca centrale cinese sta lavorando duramente per mantenere stabile il tasso di cambio dello yuan e supportare la ripresa dell'economia mondiale. La Cina non ha usato e non userà mai il tasso di cambio come un mezzo per vincere guerre commerciali". 

"Siamo in una posizione molto forte. Grandi quantità di soldi dalla Cina e da altre parti del mondo arrivano agli Stati Uniti" twitta Trump, soprattutto per rassicurare gli imprenditori agricoli dopo che la Cina ha deciso di non comprare più da loro. 

Ma secondo gli esperti questa è una bugia dalle gambe corte. "Non so per quanto ancora il presidente Trump sarà in grado di continuare a dire alla gente che i cinesi ci stanno dando miliardi di dollari. Quando andranno al supermercato e vedranno il rincaro dei prodotti se ne renderanno conto"  dice Steve Pruitt di Watts Partners.

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