Coca-Cola, BMW, Microsoft: gli sponsor per il semestre di presidenza Ue sono un problema?

Coca-Cola, BMW, Microsoft: gli sponsor per il semestre di presidenza Ue sono un problema?
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Di Emma Beswick
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Per dirne una: la Romania, che ha assunto la presidenza del Consiglio europeo prima della Finlandia, era sponsorizzata dalla Coca-cola proprio mentre si discuteva di leggi per l'alimentazione e gli imballaggi.

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I grandi sponsor degli Stati membri che a turno assumono la presidenza del Consiglio europeo sono un problema? La Romania è stata sponsorizzata da alcune aziende tra cui la Coca-Cola mentre la Finlandia, che presiede i lavori dal 1 luglio scorso, ha raggiunto un accordo con BMW.

"Il fatto che le politiche europee e il pocesso decisionale vengano sponsorizzati in questo modo è all'apparenza una cosa molto negativa", l'opinione della ricercatrice specializzata in attività di lobbying, Vicky Cann di Corporate Europe Observatory (CEO), una non-profit con sede a Bruxelles. 

Secondo Cann, il problema principale derivante dalla ben nota pratica è che queste compagnie, con la loro attività di lobby in seno all'Unione europea, mettono in atto una vera e propria "sanificazione della propria reputazione". Non solo: "L'intero processo che ruota intorno alla sponsorship è davvero poco trasparente". 

romania2019.eu

È difficile stabilire con esattezza quando siano iniziate davvero le sponsorizzazioni, ma una pronuncia in materia del difensore civico della Ue del 2005 fa supporre che la questione fosse già all'ordine del giorno già all'epoca. 

Gli Stati membri che hanno accettato soldi da aziende privati sono stati, per esempio: l'Austria nel 2018 (Porsche, Audi, Microsoft e altri); la Bulgaria nello stesso anno (oltre 50 sponsor); Malta nel 2017 (BMW, AirMalta e Microsoft); l'Estonia nello stesso anno (Microsoft, Mercedes, BMW) e la Slovacchia nel 2016 (Peugeot, Orange, Microsoft).

L'Ombudsman, ovvero il mediatore europeo, Emily O'Reilly ha aperto settimana scorsa un'indagine sulle sponsorizzazioni private sulla base di una denuncia della ONG Foodwatch contro il Consiglio dell'Unione europea.

Nel febbraio scorso, l'ONG ha criticato la sponsorizzazione della presidenza rumena da parte della Coca-Cola, affermando come sia "inaccettabile" che il gigante delle bibite analcoliche sia stato autorizzato a sponsorizzare la presidenza mentre la Romania supervisionava le discussioni sulle revisioni delle leggi in materia di alimentazione generale o sugli imballaggi.

"Questo tipo di relazione tra le principali istituzioni europee e gli interessi delle imprese mina ulteriormente la fiducia dei cittadini nella politica europea e di chi prende le decisioni" a Bruxelles, furono le parole all'epoca di Thilo Bode, direttore esecutivo di Foodwatch.

Il Consiglio rispose al denunciante di "non essere in grado di affrontare o commentare in merito la questione" perché "l'organizzazione della presidenza, compresa la richiesta di sponsorizzazione di elementi di una presidenza, è, in linea di principio, di competenza delle autorità degli Stati membri interessati" e "non è una questione che rientra nel potere decisionale del Consiglio".

Tuttavia, O'Reilly sottolineò, nel contesto di una precedente indagine condotta dal suo ufficio, che il Consiglio ritenga "la Presidenza una parte funzionale del Consiglio". Su queste basi è difficile capire come mai non sia "in grado di affrontare o commentare nel merito la questione". 

Cann non ritiene accettabile la replica dell'istituzione Ue: "È facile per il Consiglio incolpare i singoli Paesi, ma potrebbe esserci una discussione sul tema".

O'Reilly ha sollecitato una risposta formale del Consiglio entro il 13 settembre 2019. Euronews ha contattato il governo rumeno ma non ha al momento ricevuto risposta.

Non si tratta dell'unica critica che uno Stato membro ha dovuto affrontare a causa di un accordo di sponsorizzazione. In aprile, un gruppo trasversale di 97 eurodeputati ha inviato una lettera all'ex primo ministro finlandese chiedendo di rifiutare qualsiasi sponsorizzazione aziendale e di "proporre agli altri Stati membri che tutte le future presidenze accettino tale regola".

La BMW è sponsor del semestre europeo finlandese - REUTERS/Eric Gaillard/File Photo

"Si tratta di una pratica normale per gli Stati membri", ha dichiarato a Euronews la responsabile comunicazione del primo ministro finlandese, Anne Sjöholm, riferendosi in merito all'accordo con BMW. "Non abbiamo a disposizione un numero sufficiente di auto, e il loro costo è molto alto". Una posizione sostenuta anche dal governo dell'epoca. 

La sponsorizzazione BMW, ha aggiunto, si concretizza nella fornitura di una flotta di auto a disposizione solamente per la durata della presidenza. Il Paese non è gravato da costi aggiuntivi a parte quelli di gestione come il carburante o lo stipendio dei conducenti. 

Per quanto riguarda il tema trasparenza, Sjöholm ritiene che la Finlandia abbia pubblicato "un bando molto aperto per la fornitura di automobili, ma solo una casa automobilistica ha fatto domanda"; la decisione "è stata presa dal segretario della presidenza, che si occupa solo dell'aspetto amministrativo, come la prenotazione degli alberghi, e non di quello politico".

Secono Cann, **la presidenza del semestre europeo comporta sì oneri aggiuntivi, ma dovrebbe essere Bruxelles a porvi rimedio. **

"Se le presidenze sono difficili da finanziare, ci dovrebbe essere un fondo comune del bilancio miliardario della Ue da cui attingere". Tuttavia, aggiunge, la responsabilità non ricade solo sulla UE: "Sarebbe estremamente utile se uno o due paesi segnalassero di non voler accettare questo tipo di denaro". Il segretariato del Consiglio, infine, potrebbe sollevare la questione del danno d'immagine per l'istituzione. 

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Qualunque sia la strada che si deciderà di imboccare, il cambiamento "dovrà avvenire rapidamente", conclude Cann, "perché la Croazia sta già pianificando la sua presidenza ed è già in caccia di sponsorizzazioni".

"Sembra che sia diventata una cosa automatica e sta mettendo un po' tutto sotto una luce negativa. Non sono sicura che in questo momento la UE abbia bisogno di un'altra controversia come questa, così facile da arrestare  - volendolo".

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