Donbass: il presidente ucraino Zelenskiy chiede un tavolo alla Russia

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Al tavolo negoziale il Presidente ucraino invita anche Donald Trump, ma il portavoce di Putin fa sapere a Euronews di avere molti dubbi:i cosa ne sarebbe, chiede, degli Accordi di Minsk inon sottoscritti dagli Stati Uniti?

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Il presidente Ucraino Vladimyr Zelenskiy ha tenuto fede alle promesse fatte in campagna elettorale e ha invitato Mosca a un confronto diretto sul tema del Donbass, regione dell'Ucraina orientale dilaniata dal conflitto armato con i separatisti filo russi. Zelenskiy si rivolge direttamente al presidente russo Vladimir Putin: "Dobbiamo parlare. Sì, facciamolo. Discutiamo di chi è la Crimea e chi non c'è nel Donbass. Suggerisco per i colloqui la seguente compagnia: io, lei, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il primo ministro britannico Theresa May, il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron. E per quanto riguarda il luogo dell'incontro - conclude - penso che Alexander Grigorievich Lukashenko sarà felice di ospitarci a Minsk".

"Dobbiamo parlare. Sì, facciamolo. Discutiamo di chi è la Crimea e chi non c'è nel Donbass. Suggerisco per i colloqui la seguente compagnia: io, lei, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il primo ministro britannico Theresa May, il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron".
Volodimyr Zelenskiy
Presidente ucraino

La proposta non viene lasciata cadere nel vuoto dal Cremlino che per bocca del portavoce del presidente Putin chiede ragguagli sulla propsettiva di un tavolo negoziale: "Prima di tutto dobbiamo capire se un incontro del genere avrebbe un futuro - afferma Dimitry Peskov - In secondo luogo dobbiamo stabilire chi parteciperebbe, perchè gli Stati Uniti non sono parte del processo di Normandia. Cosa ne sarebbe degli accordi di Minsk, sottoscritti dai membri del gruppo ma non da rappresentanti degli Stati Uniti".

Raggiunto nel settembre del 2014, il Protocollo di MInsk avrebbe dovuto porre fine alla guerra in Ucraina orientale. prevedeva il cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri e l'impegno da parte dell'Ucraina di garantire maggiori poteri alle regioni separatiste. Benchè in un primo momento sembrasse funzionare, l'accordo non è stato rispettato da nessuna delle due parti in conflitto.

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