Sea Watch: Euronews alla Porta d'Europa

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Di Gioia SalvatoriGirogia Orlandi
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Intanto è stata indagata la capitana della nave dell'ong tedesca. Alcuni Paesi europei hanno dato disponibilità ad accogliere i migranti, ma sono ancora tutti sulla nave

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Bloccati sulla nave Sea Watch 3 da ormai 16 giorni, in una sorta di prigione, sebbene ospitale, come ha detto la capitana della nave, mentre le condizioni psicologiche e umanitarie a bordo diventano sempre più difficili, con la nave ad appena mezzo miglio dall'approdo negato, il porto di Lampedusa.

Si complica la situazione della nave Sea Watch, ferma in mare con su 40 migranti e una ventina di parlamentari d'opposizione.

A bordo gli agenti della Guardia di finanza hanno effettuato una perquisizione, i pm di Agrigento valutano il sequestro probatorio della nave e la capitana sarebbe indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e violazione del codice della navigazione.

Tutto mentre ancora una volta, come il giorno prima, altri migranti, 16, ce l'hanno fatta ad entrare nel porto di Lampedusa su un barchino.

Tra quelli della Sea Watch solo a due, malati e sbarcati nella notte, è stato concesso di toccare terra. Per gli altri è arrivata la disponibilità ad accoglierli da parte di Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Finlandia ma per il momento sono ancora bloccati in mare.

Euronews tra lampedusani e turisti

La nostra inviata Giorgia Orlandi ha incontrato alcuni residenti dell'isola siciliana. "Per il momento non si avvertono tensioni", spiega una lampedusana ai nostri microfoni. "Si lavora tranquillamente con il turismo, però a lungo andare potrebbe compromettere ciascuno di noi. Il motivo per cui la Lega ha trionfato a Lampedusa è anche questo".

La Porta d'Europa

Sono in tanti, in queste ore, ad essersi recati alla cosiddetta Porta d'Europa, monumento voluto dall'ong Amani in onore dei migranti. per osservare da lontano la Sea Watch 3. E c'è chi pensa, tra i turisti, che queste persone debbano essere aiutate, ma da lontano, appunto. "Non sento proprio il peso di questa situazione. Questa povera gente andrebbe aiutata, ma non qua, sicuramente. Credo che debbano essere aiutati a casa loro, non qua", ci spiega un turista romano.

Il sindaco: "Un problema che va discusso con tutti i partner europei"

Il sindaco Salvatore Martello, che nei giorni scorsi aveva sottolineato come l'accoglienza dei migranti sia nell'indole degli abitanti dell'isola, chiede una soluzione congiunta e sistematica. "Il problema delle migrazioni è un problema che dev'essere esaminato, discusso con tutti i partner europei", dichiara il primo cittadino. "E c'è necessità di capire insieme come fare, per cercare di non farli arrivare su imbarcazioni, guidate da gente che non ha coscienza, che si prende dei soldi e che molto spesso li fa morire".

Gli abitanti dell'isola sentono che la questione migranti distoglie le istituzioni da quelli che loro definiscono i propri problemi, le questioni più locali. E' per questo, ci hanno detto, che molti di loro hanno preferito votare la Lega, vincitrice qui sull'isola, alle ultime elezioni.

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