Salvini a Washinton: a porte chiuse con Pompeo, Pence e il guru dell'anti-tasse

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Di Diego Malcangi
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Matteo Salvini a Washington incontra a porte chiuse Mike Pompeo, Mike Pence e Grover Norquist, il potente presidente di Americans for Tax Reform. Nessuna conferenza stampa congiunta, parla solo Salvini che riferisce di quasi totale identità di vedute sul contesto internazionale. E sulle tasse.

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La stretta di mano con il Segretario di Stato Mike Pompeo, poi quella con Mike Pence, il vice-presidente che lo ha ricevuto alla Casa Bianca: incontri che non sono stati seguiti da conferenze stampa congiunte, a rappresentare forse l'indisponibilità del governo statunitense ad entrare troppo di peso nella disfida interna al governo italiano.

Salvini rappresenta l'ala atlantista dell'esecutivo di Roma, non ha particolarmente gradito l'accordo con i cinesi per la via della seta, osteggiato da Trump. 

E quello che Salvini ha di ufficialmente distante dalle posizioni di Washington, il rapporto con la Russia, non è forse un vero punto d'attrito: tanto che dopo l'incontro con Pence il vicepremier italiano ha detto che è intenzione comunie migliorare i rapporti con Mosca, mentre si è detto convinto delle buone ragioni di washington su Cina e Iran.

C'è un altro punto, e probabilmente una delle ragioni principali per la ricerca d'appoggio oltreoceano: il fisco. La flat tax voluta dalla Lega è uno dei punti d'attrito all'interno del governo - troppo timorosi gli alleati secondo Salvini - e soprattutto con l'Europa.

E Salvini ne ha discusso con Grover Norquist, l'uomo forte della riforma fiscale in seno ai Repubblicani. Lo abbiamo intervistato, ci ha spiegato posizioni a volte difficilmente difendibili in Italia. A partire dall'idea di una riforma radicale, tutta in una volta, del sistema fiscale italiano.

Tutti gli incontri si sono svolti a porte chiuse, e nessuna delle controparti statunitensi si è espressa successivamente. Quello che è stato detto lo sappiamo da una sola fonte: Salvini.  Ha parlato di incontri positivi, di identità di vedute sul contesto internazionale e anche su un'Europa destinata a cambiare, e poi ha menzionato alcune 'tentazioni' commerciali che vengono dalla Cina e che possono essere allontanate, a suo avviso,  solo con un sano taglio delle tasse che possa riportare l'Italia a buoni livelli di competitività.

Ecco una rapida trascrizione delle sue parole all'uscita dall'incontro con Pence alla Casa Bianca:

E’ andata benissimo. Incontro molto costruttivo. Abbiamo parlato di valori, di Iran, di Cina, di democrazia, diritti umani, di Unione europea che sta cambiando ma anche di business. Ho ribadito non il diritto ma il dovere del governo italiano di poter tagliare le tasse alle imprese e alle famiglie sul modello americano per poter competere ad armi pari e per poter allontanare alcune lusinghe economiche che arrivano da Pechino e dintorni. Penso che siamo d’accordo sul 99% della visione del mondo e di quello che verra. Il Vice Presidente si è augurato, e questo di fa piacere, di lavorare e collaborare con me e il governo italiano. L’auspicio è reciproco.

99%, quali sono allora i punti su cui occorre discutere?

Obiettivo comune è tornare ad avere  buoni rapporti con la russia. Ovviamente nella scala delle priorità, il pericolo della prepotenza cinese e del nucleare iraniano viene prima di tutto il resto. Penso che sia obiettivo comune avere buone relazioni. Continuo a ritenere che il sistema sanzionatorio possa e debba essere superato. E’ vero che anche la Russia deve fare dei passi in avanti. Però è uno dei particolari che non mette in discussione l’insieme perchè abbiamo una visione comune sul futuro dell’Europa, sul futuro dei rapporti commerciali. Abbiamo parlato di aerospazio, di collaborazione tra aziende italiane e americane. Sul programma Luna 2024, sul programma di aggiornatmento della difesa, sul programma per la marina e l’aeronautica. Sulla presenza commerciale e industriale reciproca in Italia e negli USA. Quindi che sia unôttima base di partenza anche perchè mi sembra di poter dire, poi chiedete alla controparte, che l’Italia sia il Paese più attendibile, coerente e credibile come sponda di dialogo degli USA in europa. Anche perchè altri a Berlino e Parigi hanno dimostrato altre idee e altre volontà.

Abbiamo parlato di uno sviluppo soddisfacente per entrambi per il business, abbiamo parlato di un’UE che ha fatto poco e male in passato. Penso all?Africa e questa è una condiviisone comune. Conto che le aziende italiane possano essere al riparo da eventuali DAZI e problemi. Se altre aziende di altri paesi europei non avranno la stessa fortuna non è un mio problema.

A detta di entrambi non siamo mai stati cosi’ vicini.

E’ stato un ottimo punto di partenza, molto emozionante. Per me era la prima volta alla Casa Bianca.

Bilancio dell’attività di governo italiano.

Se il vicepresidente della piû grande democrazia al mondo si augura di lavorare con me e il mio governo ancora per tanti anni, penso che sia il riconomscimento del fatto che la soddisfazione è reciproca.Io mi sono permesso, in piccolo, di ricordare che la notte dell’elezione di Trump, io e il mio movimento eravamo forse gli unici in Italia che tifafavamo per l’attuale presidente. Visto che il 90 % del resto del panoarama politico aveva un altro orientamento.

Imprese itlaiane al riparo dai dazi?

E’ un mio obiettivo-

La preoccupazione per la Cina non la scopro io, per la sicurezza e i valori occidentali. Il business si ferma quando cominciano i diritti. E su questo è una battaglia comune. Ho ribadito che se l’Europa allenterà i suoi vincoli finanziari sarà piu facile per noi e altri paesi europei dire dei NO. Perchè è chiaro che se Bruxelles ci lascia alla fame è complicato dire dei no che noi diremmo comunque. Perchè con la Golden Power si puo’ mettere potere di veto a eventuali scalate. Pero’..il senso che ho comunicato al vicepresidente è che se ci lasciano fare l’Italia, non abbiamo paura di niente e nessuno. Contiamo sul buon senso di Bruxelles. E pensiamo di avere negli Stati Uniti un alleato importante sulla via di questo buon senso.

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Investimenti USA IN italia.

L’Italia ha un governo stabile che ha come priorità quella di abbassare le tasse. Se ce lo permettono nel rispetto dei vincoli siamo felici, altrimenti le abbassiamo comqunue. L’Unico messaggio che interessa agli investitoi è di avere un paese efficiente , dove pagare di meno rispetto a quello che si paga oggi. E’ l’obiettivo della prossima manovra. Noi abbasseremo le tasse, con e buone o con le buone. Non facciamo una manovra economica per tirare a campare. Io Faccio una manovra e cnomica, metto la mia faccia e la mia firma, a una manovra economica che abbassa le tasse non a tutti ma a tanti itlaiani. E non prendo in considerazione l’ipotesi che non ci sia concesso di farlo.

Debito italiano

Non abbiamo parlato di debito. E avrei risposto che l’unico modo per ridurre il debito è abbassare la tasse.

C’è totale sintonia su come muoversi a livello internazionale tra governo italiano e governo USA. La coincidenza di interessi è evidente. Dopo anni di strapotere franco- tedesco, anche negli stati uniti hanno capito che anche in europa c’è un alternativa.

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Torno in Italia con una carica bestiale. Non mi accontento di un’Italia che cresce delo 0, .. ci sono regole europee che mi impediscono di uscire dalla gabbia, faccio di tutto per usicre dalla gabbia. E l’Italia dalla gabbia ci esce. Vogliamo una crescita dell’1, del 2, del 3.

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