Hong Kong contro la Cina, difende il suo stato di diritto. 380 mila scendono in piazza contro la legge sull'estradizione
Aumentano i dimostranti a Hong Kong vogliono mantenere l'autonomia legale e giudiziaria dell'ex colonia britannica, rispetto alla Cina. Non per nulla, il capo del foreign office, Hunt, plaude via twitter alla decisione del governo della regione amministrativa speciale di rinviare l'applicazione del decreto di Pechino che permette l'estradizione dalle corti di Hong Kong a quelle cinesi .
La vice rappresentante del fronte per i diritti civili, Bonnie Leung proclama: "chiediamo alla governatrice dell'ex colonia britannica, Carrie Lam di scusarsi con i dimostranti e di ritirare le sue parole che avevano definito le proteste, sediziose. Solo quando Carri Lam si sarà scusata, avrà ritirato il decreto e si sarà dimessa, il popolo di Hong Kong abbandonerà la protesta"
Man Li, uno stidente ventenne dice: "la legge è stata solo sospesa, e non ritirata. Non ci si può fidare del Partito comunista cinese, Hong Kong non può applicare questa legge"
Le proteste dei giorni scorsi sono state particolarmente violente. Ma Joshua Wong, uno dei leader della protesta degli ombrelli uscirà domani dal carcere, per fine pena.
Afferma un impiegato: "a causa di tutto questo abbiamo già avuto un morto. Continueremo anche per rispettare le sue volontà"
A onor del vero la vittima in questione ha perso la vita cadendo nel tentativo di appendere uno striscione. Per quanto riguarda i moti di Hong Kong, si aspetta ora la reazione di Pechino, proprio nel momento di massima tensione con gli Stati uniti.