Francia, al di sotto dei 13 anni presunzione di non responsabilità: la proposta della guardasigilli

Francia, al di sotto dei 13 anni presunzione di non responsabilità: la proposta della guardasigilli
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Di Simona Zecchi
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Le vittime siano risarcite mentre i minori responsabili di atti illegali fino a 13 anni siano mandati ai servizi sociali con la possibilità per i giudici di valutare caso per caso, specialmente quando si presentano fatti di estrema gravità. E' la proposta.In Francia non esiste un limite specifico.

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Fissare la responsailità penale a 13 anni. E' la proposta della ministra della giustizia francese, Nicole Belloubet, che sta alzando polemiche e adesioni in Francia, comprese quest'ultime quelle espresse dall'associazione nazionale dei magistrati. Contro invece le polemiche alzate già dal Rassemblement Nationale di Marine Le Pen che parla di decisione irresponsabile.

Al di sotto dei 13 anni, ha proposto la ministra, si pensi a una presunzione di non responsabilità: le vittime siano risarcite mentre i minori responsabili di atti illegali siano mandati ai servizi sociali con la possibilità per i giudici di valutare caso per caso, specialmente quando si presentano fatti di estrema gravità.

Al momento in Francia non esiste un limite specifico, dunque se dovesse diventare legge, la proposta cambierebbe totalmente la filosofia giuridica riguardo ai minori. E secondo la guardasigilli francese in questo modo si andrebbe incontro ai parametri richiesti dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia dell'ONU che richiede  si stabilisca appunto un limite lasciando poi la libertà a ogni singolo Paese di prendere le proprie misure.

Alcuni Paesi europei hanno fissato ognuno delle soglie, la lista che vedete per ovvi motivi resta una semplificazione.

A esempio in Italia bisogna distinguere fra il minore di 14 anni non compiuti, che non è mai imputabile ma per i casi più gravi possono applicarsi delle misure di sicurezza. Mentre in generale per i minori sino ai 18 anni di età (dai 14 anni compiuti)  si è imputabili se viene riconosciuta la capacità di intendere e di volere.

Tra magistrati e oppositori politici si sprecano i tweet sui pareri, mentre la ministra risponde a chi la critica che quest'applicazione della legge renderebbe più snella la giustizia.

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