Russia, Ivan Golunov è libero. Cadute le accuse nei confronti del giornalista investigativo

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Di Giulia Avataneo
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"Spero che nessun altro passi quello che ho passato io", le prime parole del giornalista investigativo russo, arrestato giovedì con l'accusa di tentato spaccio

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È la fine di un incubo durato quasi una settimana per Ivan Golunov. Il giornalista d'inchiesta russo è stato rilasciato dalle autorità dopo che sono cadute le accuse di tentato spaccio nei suoi confronti.

"Grazie, grazie a tutti per il vostro sostegno - sono state le sue prime parole - Non riesco ancora a capire davvero cosa stia succedendo. Sono contento che sia finalmente stata fatta giustizia e che le accuse siano state ritirate. Spero che l'investigazione venga conclusa e che nessuno debba passare quello che ho passato io".

Ad aspettare Golunov c'era anche la sua dalmata Margo (da @Meduzaproject)

Golunov era stato fermato dalla polizia giovedì scorso, mentre stava raggiungendo una sua fonte, e da sabato si trovava agli arresti domiciliari. Lamentava di aver subito un pestaggio da parte degli agenti che lo avevano in custodia. Mercoledì la svolta, annunciata dal ministro dell'Interno, Vladimir Kolokoltsev: "Contro Golunov non ci sono prove".

Sospesi gli agenti che lo hanno arrestato

"Il fascicolo d'indagine - ha aggiunto Kolokoltsev - è stato inoltrato alla Commissione investigativa russa. Ci saranno verifiche sulla legalità delle azioni degli agenti di polizia che lo hanno arrestato. Sono stati sospesi finché non sarà fatta chiarezza".

Il ministro dell'Interno russo, Vladimir Kolokoltsev

Molto noto in Russia, il giornalista del sito d'inchiesta Meduza è una delle voci più critiche nei confronti del Cremlino e in sua difesa si sono levate tutte le testate della stampa liberale russa, oltre gli attivisti locali e diverse organizzazioni internazionali. Reporter senza frontiere saluta "la storica mobilitazione" della società civile russa che ha spinto le autorità a far cadere le controverse accuse contro il giornalista. "Restiamo mobilitati per gli altri giornalisti detenuti in Russia", si legge sull'account Twitter di Rsf.

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