Elezioni europee, Verhofstadt sfida Salvini ad un "dibattito uno contro uno"

Elezioni europee, Verhofstadt sfida Salvini ad un "dibattito uno contro uno"
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Di Lillo Montalto Monella
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Il ministro dell'Interno italiano non ha ancora risposto

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Il candidato alla presidenza della Commissione europea per i liberali dell'Alde, l'eurodeputato belga Guy Verhofstadt, ha sfidato il ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, ad un dibattito, accusandolo di essere pagato da Putin per distruggere l'Europa.

Verhofstadt ha ricordato lo scontro avuto con Conte durante la plenaria di Strasburgo qualche mese fa, quando lo apostrofò come "burattino", e ha rincarato la dose affermando che il vero leader del governo italiano è appunto il vicepremier leghista. 

Europee: tutte le risposte date dai 6 candidati alla Commissione Ue nel dibattito

"Dici di essere il leader dell'estrema destra europea. Visto che i tuoi amici di estrema destra come Le Pen, Strache, Farage, Orban complottano continuamente con Putin per distruggere l'Europa, ti sfido ad un dibattito uno contro uno perché i cittadini europei hanno il diritto di conoscere il piano diabolico che avete in mente", ha detto l'europarlamentare, che peraltro parla italiano perfettamente, in un video postato su Twitter ieri sera. "Dimmi dove, a Bruxelles, in Italia...sarò lì".

Al momento di scrivere, Matteo Salvini non ha ancora risposto.

Si prevede che l'Alde di Guy Verhofstadt sarà uno dei veri aghi della bilancia del voto europeo, dopo aver ha annunciato di aver imbarcato il partito di Emmanuel Macron, destinato a portare un discreto bottino di parlamentari da spendere nel gioco.

Sulle politiche migratorie, intervistato da Euronews, l'esperto eurodeputato aveva proposto una soluzione alternativa a quella leghista: "Fare politica sulle spalle delle persone è un'attitudine scandalosa. Non dico tutti, ma la maggior parte dei migranti soffrono, fuggono da guerre e dalla povertà. La soluzione è semplice: organizziamo dei confini e una guardia costiera europea, permettiamo ai migranti di chiedere asilo, non in Europa ma ai suoi confini. Nelle ambasciate e nei consolati. Così non saranno più obbligati a imbarcarsi e finire nelle mani dei trafficanti, pagando anche 5mila o 6mila euro. L'unico modo di fermare tutto questo è riconoscere che le persone che scappano dalle guerre possano fare richiesta di asilo nei consolati e nelle ambasciate europee al di fuori dell'Europa".

Guy Verhofstadt: "Vie legali per i migranti, richieste d'asilo nei consolati fuori dalla Ue"

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