Brasile: marea umana contro i tagli all'istruzione e il governo Bolsonaro

Una marea umana ha invaso le strade di 170 città in Brasile per dire no ai tagli all' università annunciati dal Governo Bolsonaro. 100 mila studenti, professori e ricercatori solo nella capitale, San Paolo, altrettanti a Rio de Janeiro, per citare le città piu' importanti, hanno dato il "la" alle prime mobilitazioni di massa dall'insediamento, a gennaio, del nuovo esecutivo.
"Di fronte al taglio di fondi alle università federali, dobbiamo fare rumore - dice questa studentessa - la gente deve dimostrare quanto è importante l'educazione: ci sono soldi per l'esercito ma non per l'università, la gente combatterà per l'istruzione".
I TAGLI ANNUNCIATI DAL GOVERNO
Un miliardo e 700 milioni di reais, pari a circa 380 milioni di euro, in meno: Un taglio del 25% delle spese discrezionali, cioè quelle non obbligatorie come il pagamento delle bollette di acqua e luce, l'acquisto di materiale pedagogico e i contratti esterni. Le spese discrezionali previste per il 2019 rappresentano il 13,83% del totale del budget delle università.
IL PROGETTO DI RIFORMA DI BOLSONARO
"Sono"utili idioti " - ha dichiarato Bolsonaro dal Texas - imbecilli, strumentalizzati da una minoranza astuta presente in molte università federali in Brasile".
Da tempo si discute su quali siano le reali intenzioni di Bolsonaro in materia di formazione e istruzione. Secondo il quotidiano francese Liberation, il presidente brasiliano non intende sopprimere, come sostengono alcuni, le facoltà di sociologia e filosofia, considerate dalla destra di governo dei centri di diffusione di una "cultura di matrice marxista", bensi' "decentralizzare" i fondi, spostandoli su altre facoltà come veterinaria, ingegneria e medicina.
L'APPELLO DEI RETTORI CONRO I TAGLI
A fianco degli studenti scendono anche i tre rettori delle principali università di San Paolo con un appello per chiedere al governo di ripensarci. "Ridurre il budget delle università rappresenta un errore strategico", dicono, "che impedirà al paese di affrontare le sfide che ha di fronte".
A San Paolo, al termine delle manifestazioni, alcuni studenti hanno dato fuoco a un autobus prima di essere dispersi con pallottole di gomma dalla polizia.