L'affluenza è però molto bassa, appena 6 punti sopra la soglia di validità del 40%
È stato vinto dal candidato governativo Stevo Pendaroski, il ballottaggio per le elezioni presidenziali in Macedonia del nord. Il socialdemocratico Pendaroski, che ha ottenuto il 51 per cento dei voti contro il 44 della sfidante Gordana Siljanovska, aveva difeso per tutta la campagna elettorale l'accordo siglato con la Grecia, che aveva portato il paese ad abbandonare la vecchia denominazione di Macedonia, in un cammino verso l'adesione a Nato ed Unione Europea.
"Il risultato di queste elezioni presidenziali - ha dichiarato subito dopo la vittoria - è garanzia di diventare Paese membro della Nato ed Unione Europea, insieme a quella di uno sviluppo economico e di modernizzazione. Siamo usciti da un minimo storico di consensi, per preservare questa vittoria e svilupparla".
A promettere di rigettare l'accordo - voluto dalla Grecia per preservare da possibili rivendicazioni territoriali la propria regione denominata Macedonia - era la nazionalista Gordana Siljanovska-Davkova : "Spero che il trionfalismo non regni - ha detto alla stampa all'uscita dei risultati - e che su questioni importanti le idee dell'opposizione saranno presa in considerazione. Ma di una cosa sono certa: con questa elezione i problemi della Macedonia non saranno risolti".
L'affluenza di domenica è stata comunque molto bassa, attestandosi sul 46 per cento, appena 6 punti sopra la soglia per la validità del voto. Un dato che restituisce tutta la disillusione che i cittadini macedoni nutrono verso la politica, in un paese che è tuttora piagato da crisi economica e forte disoccupazione.