Brexit, May ai Tory: "Le mie dimissioni in cambio del vostro sì"

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Di Gioia Salvatori
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La prima ministra chiede così il sostegno al piano concordato con Bruxelles. Pronta a lasciare l'incarico in anticipo "pur di assicurare una Brexit ordinata".

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"Sono pronta a lasciare l'incarico in anticipo pur di assicurare una Brexit ordinata": sono le parole con cui Theresa May si è rivolta oggi ai deputati del gruppo Tory riuniti nel comitato 1922.

La premier, secondo le attese, ha in sostanza formalizzato l'intenzione di dimettersi prima del previsto in cambio d'un via libera della sua rissosa maggioranza all'accordo di divorzio dall'Ue già bocciato due volte ai Comuni. Le fonti non citano peraltro l'indicazione d'una data precisa ma è evidente che se il piano dovesse passare May governerà la transizione fino al 22 maggio per poi lasciare probabilmente dopo il G20 di giugno, in luglio.

May annuncia le dimissioni in cambio del sì, ma il parlamento è dubbio che voti il suo piano...

La prima ministra vorrebbe portare di nuovo in parlamento il suo piano già questa settimana. Avrà i voti per farlo passare? Il partito degli unionisti nordirlandesi, fondamentale per la tenuta della maggioranza, ha già annunciato il suo no.

Tra i falchi di Brexit invece, qualcuno come l'ex ministro degli esteri Boris Johnson ha cambiato idea ed ora è pronto a sostenere il piano di May, purché lei si dimetta. Una quindicina su 60 conservatori che prima erano contrari al piano trattato da May sarebbero pronti al sì; numeri comunque insufficienti a far passare il piano, salvo colpi di scena. Tuttavia c'è anche chi dice, nel partito conservatore, che ora l'accordo trattato da May ha molte più chance di passare.

Insomma uno scenario di incertezza e caos totali tra voltagabbana, veleni e opportunismo politi; ciò che accadré domani è imprevedibile e il 12 aprile sembra più vicino che mai.

La camera dei comuni boccia tutte le mozioni sugli scenari alternativi al deal

I deputati britannici hanno votato mercoledì sera per recepire le nuove date di Brexit stabilite al consiglio europeo del 21 marzo. L'aula le ha approvate, quindi Brexit sarà il 12 aprile. In caso dovesse passare prima del 12 il piano di Theresa May, Brexit sarà più in là, il 22 maggio, come concordato a Bruxelles dalle parti in causa.

L'aula ha anche bocciato, al termine di una giornata di discussioni, tutte le 8 mozioni ammesse, tutte legate agli scenari alternativi in caso il piano concordato da Londra e Bruxelles non passi in parlamento.

Le mozioni, contraddittorie tra loro, proponevano le possibilità più disparate, tra queste uscita senza accordo il 12 aprile, la proposta di un patto con l'Unione europea sul modello norvegese, la proposta di un'unione doganale permanente.

(Leggi qui per saperne di più sulle 8 mozioni)

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