Adozioni al posto dell'aborto, la proposta di legge della Lega

Adozioni al posto dell'aborto, la proposta di legge della Lega
Diritti d'autore ANDREAS SOLARO / AFP
Di Lillo Montalto MonellaAnsa
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Il dibattito sulla proposta Stefani si intreccia con quello sul ddl Pillon e sulla proposta Gasparri che punta all'introduzione della "capacità giuridica" al momento del concepimento. Polemiche a pochi giorni dall'avvio del Congresso Mondiale della Famiglia.

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A 41 anni dall'introduzione della legge 194 e pochi giorni dal controverso Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona, si è riaccesa l'attenzione mediatica su un disegno di legge proposto dalla Lega per riconoscere "la soggettività giuridica" e l'adottabilità del concepito.

La proposta n. 1238, primo firmatario il leghista Stefani, è stata presentata in realtà nell'ottobre 2018 ma è approdata alla commissioni riunite giustiza e affari sociali il 15 marzo scorso. Il Mesaggero ne ha anticipato i contenuti lunedì scorso.

Cosa prevede la proposta di legge

Nella presentazione della legge, si leggono critiche agli "effetti sociali e culturali" della 194, si parla di "uccisioni nascoste prodotte dalle pillole abortive" e di "pressioni da parte di gruppi ideologizzati" in favore dell'interruzione di gravidanza. Lo scopo dichiarato dei firmatari è quello di "individuare le modalità più efficaci di prevenzione dell'aborto quale obiettivo primario delle scelte di sanità pubblica nonché di coniugare l'elevato numero di concepiti «indesiderati» e il desiderio reale di coppie disponibili all'adozione nazionale". Ovvero: diminuire il numero di aborti e aumentare il numero di adozioni.

La proposta leghista, scrive il giornalista Leonardo Bianchi, mira a riconoscere la “soggettività giuridica del concepito,” introducendo un elemento in più: l’adottabilità del nascituro da parte di un'altra famiglia (composta “da una mamma e da un papà”), che dovrebbe essere disposto con rito abbreviato dal tribunale dei minori. Al Tribunale dei minori spetterebbe indagare sulle coppie "candidate" all'adozione ed individuare quelle idonee. In tutto il testo si parla di "padre" e di "madre". La scelta finale è del tribunale dei minori "in camera di consiglio", da effettuarsi entro sette giorni dalla nascita del concepito dichiarato adottabile. La famiglia adottiva non potrà, si legge, abitare a più di 500 km dal luogo di nascita del bebè.

Cosa dicono i favorevoli

Il primo firmatario Stefani ha detto al Corriere che "la libertà della donna di abortire non viene toccata", ma "viene data una possibilità di in più alla donna".

"L'idea rappresenta una valida alternativa all'aborto che non può che essere presa in considerazione da chiunque abbia a cuore la vita nascente e la stessa salute psico-fisica della madre". Lo dichiara Alberto Gambino, giurista, presidente di Scienza & Vita e Prorettore dell'Università Europea di Roma. "La surrogazione di maternità è impedita dal fatto che i genitori adottivi sono scelti dal giudice sulla base di una lista nazionale e non ci sono, dunque, contatti preventivi con la donna gestante; inoltre tali potenziali genitori adottivi devono dichiarare di essere disponibili ad adottare bambini con malformazioni, situazione davvero impensabile nella maternità su commissione. L'altro tema di una capacità giuridica 'forte' del feto è davvero malposta, visto che la proposta non mira a sostituire la possibilità di abortire con l'adozione alla nascita, bensì ad ampliare la libertà di scelta della donna che ha un'alternativa in più rispetto alla scelta abortiva".

Favorevole anche Marco Griffini dell'Associazione Amici dei Bambini (Ai.Bi) "È da anni che stiamo cercando di introdurre una legge che riconosca il diritto alla vita dei bambini e l'adozione del nascituro (adozione in pancia) quale strumento di prevenzione all'aborto. Apprendiamo con piacere la nuova presentazione di un disegno di legge per una corretta applicazione della legge, che rimette al centro dell'agenda politica di questo Paese il diritto alla vita dei bambini".

Cosa dicono i critici

Secondo il giornalista di Vice, Bianchi, "in sostanza, pur di non far abortire una donna, la si spinge a portare avanti la gravidanza per conto terzi".

Le deputate del Pd hanno definito la proposta Stefani "una misura da Medioevo culturale" che "metterebbe in contrapposizione i diritti delle donne con quelli del nascituro". Elena Carnevali, deputata democratica, ha ricordato come "la possibilità di partorire in anonimato (qui il quadro legislativo, n.d.R.) e avere un decreto di adottabilità nel più breve tempo possibile, esiste già. A Brescia 25 donne l'anno usano questo strumento. Forse bisognerebbe farlo conoscere di più". Il Pd ha chiesto al presidente della Camera Roberto Fico di discutere piuttosto la propria proposta sull'assegno unico universale che prevede un assegno di 240 euro al mese dal settimo mese di gravidanza fino ai 3 anni del bambino".

Contrario si è detto anche il Movimento Cinque Stelle, dal vicepremier Di Maio al ministro della Giustizia Bonafede. "La mia opinione è che la 194 sarà modificata indirettamente perché ci sarà un patto tra la donna e persone terze", afferma al Corriere della Sera la vicepresidente della Camera ed esponente del M5S Maria Edera Spadoni. Sul fatto che la 194 possa essere un freno allo sviluppo demografico, come sostenuto dai leghisti, replica: "Tutte fandonie. La crisi demografica si affronta iniziando a portare avanti delle proposte per dare alle donne la possibilità di poter crescere tranquillamente i propri figli. Penso, ad esempio, al bonus bebè, al congedo di paternità aumentato. Di tutto questo la proposta leghista non se ne occupa".

Un dibattito che monta nella settimana del Congresso Mondiale della Famiglia

Il contesto nazionale in cui si inserisce il dibattito è quello del ddl Pillon; della proposta di legge 950 a firma Gasparri che punta all'introduzione della "capacità giuridica" al momento del concepimento e non più alla nascita; e, infine, del Congresso Mondiale della Famiglia, dove i gruppi pro life e l'estrema destra europea si incontreranno in un evento che ha ricevuto patrocinio a livello comunale, regionale e inizialmente del Consiglio dei Ministri (poi ritirato*). Questo nonostante tra i suoi speaker compaiano persone che dicono che chi sostiene l'aborto è cannibale, altre che vorrebbero la pena di morte per le persone gay (Lucy Akello) e altre che sostengano che gli attivisti LGBTQ+ cospirino con il gruppo terroristico Boko Haram. Forza Nuova ha convocato un corteo contro la legge 194 sull'aborto per venerdì prossimo a Padova, nell'ambito delle iniziative per il congresso sulla famiglia di Verona.

*correzione

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