Tutto quello che dovete sapere sulle elezioni presidenziali in Ucraina

Tutto quello che dovete sapere sulle elezioni presidenziali in Ucraina
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Di Euronews
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Sono ben 39 i candidati, e in testa ai sondaggi c'è un comico.

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Il prossimo 31 marzo, l'Ucraina andrà alle urne per eleggere il proprio presidente. Gli elettori avranno la possibilità di scegliere tra una lunga lista di candidati: ben 44, numero record, sceso tuttavia nelle ultime ore a 39.

Gli ultimi sondaggi suggeriscono che nessuno di loro avrebbe i numeri per ottenere la maggioranza assoluta, aprendo dunque alla possibilità al secondo turno il prossimo 21 aprile.

Si tratta delle prime elezioni generali nazionali da quelle anticipate del 2014. Quella tornata fu convocata quando il presidente filorusso Viktor Yanukovych è stato costretto a lasciare il potere dalla cosiddetta "Maidan revolution", costata le vite di un centinaio di persone. 

Prima che Kiev potesse riprendersi da quegli eventi, la Russia ha annesso la Crimea iniziando una politica di sostegno militare nei confronti delle milizie illegali nell'est del Paese. 

L'attuale presidente, Petro Poroshenko, è stato eletto il 25 maggio 2014, in piena tempesta istituzionale e militare, con un sostegno del 55% degli elettori. Ha promesso la pace, di reintegrare la regione del Donbas, riforme strutturali all'apparato statale e una più stretta collaborazione con l'Europa occidentale.

Petro Poroshenko, presidente e candidato ucraino. REUTERS

Cosa ha fatto Poroshenko negli ultimi cinque anni

Il Presidente in carica dice di aver raggiunto i seguenti risultati: 

  • Rafforzamento dell'esercito ucraino nel conflitto in corso e contenimento della guerra con la Russia per evitare un'escalation su scala nazionale;
  • La ratifica dell'accordo di associazione con l'Unione europea - il documento "fatale" per il presidente Viktor Yanukovych, il quale si rifiutò di firmarlo dopo anni di negoziati tra le due parti; 
  • L'accesso senza visto per i cittadini ucraini in tutti i paesi dell'UE (ad eccezione del Regno Unito e dell'Irlanda) per brevi soggiorni. A questi si aggiungono altri quattro paesi associati a Schengen. L'elenco dei Paesi in cui gli ucraini hanno ottenuto l'esenzione dal visto o la possibilità di richiedere il visto all'arrivo è salito a 128: ora il passaporto ucraino è al 41esimo posto nell'indice Henley Passport Index;
  • Alla Chiesa ortodossa ucraina è stata concessa l'indipendenza dalla controparte russa.

Le sfide dell'Ucraina: conflitti, corruzione e un'economia in difficoltà

I problemi rimangono, in Ucraina, e il nuovo Presidente avrà sul tavolo una lunga lista di cose da fare:

  • Le riforme strutturali promesse non procedono senza intoppi, anzi. L'Unione europea ha accusato i funzionari di Kiev di averne rallentato la velocità. La lotta alla corruzione non ha impressionato, né all'interno né all'esterno del paese. Molti ucraini concordano sul fatto che le riforme siano necessarie, ma non tutte in egual misura, e un sondaggio mostra l'impopolarità dei metodi riformistici fin qui seguiti. I settori in esame comprendono il sistema giudiziario, la riforma agraria e il settore sanitario. La giustizia è una questione particolarmente delicata. "Vergognosa" è la parola usata da Amnesty International per descrivere l'indagine dell'Ucraina sulle uccisioni durante la "Rivoluzione di Maidan"; 
  • Il lungo conflitto con le forze sostenute dalla Russia nell'Ucraina orientale sta drenando l'economia. Il 64% degli ucraini ritiene che sia la pace ciò di cui il Paese ha più bisogno*. 
  • Welfare: il drastico aumento della spesa che devono fronteggiare le famiglie è uno dei grandi problemi ucraini. La posizione dell'esecutivo è quella di non sovvenzionare le bollette del gas dopo le richieste in tal senso del Fondo Monetario Internazionale. Gli ucraini non cominceranno a pagare il gas a prezzo di mercato fino al 2020, ma le tariffe energetiche si sono già rivelate ingestibili per molti.
  • Anche l'economia nel suo complesso deve affrontare sfide importanti. Finora è stato evitato il default del debito e si è raggiunta una certa crescita economica. Ma il clima per gli imprenditori è tutt'altro che ideale. La promessa di sostituire l'imposta sulle società con un'imposta sul capitale ritirato non è mai stata mantenuta. Gli oligarchi continuano a regnare su settori chiave e i membri del parlamento godono ancora dell'immunità nonostante da generazioni i politici promettono di modificare lo status quo.

Chi è in testa alla corsa per essere il prossimo presidente dell'Ucraina?

L'attuale leader della corsa alla presidenza è lo showman e comico Volodymyr Zelenskiy, con un sostegno ipotetico di quasi il 25%. I suoi rating riflettono direttamente le aspirazioni frustrate di molti ucraini e la loro sfiducia nei confronti dei politici al potere. È legato a uno dei più potenti oligarchi ucraini - Ihor Kolomoyskiy - che recentemente lo ha anche appoggiato pubblicamente.

Volodymyr Zelenskiy

Gli ultimi sondaggi mostrano che il presidente Poroshenko avrebbe quasi il 17% e l'ex primo ministro Yulia Tymoshenko poco più del 18% del sostegno popolare. Poroshenko promette di rinnovare l'integrità territoriale dell'Ucraina con mezzi diplomatici e politici e di ottenere il rilascio dei prigionieri politici ucraini in Russia.

Tymoshenko è stato protagonista di un drammatico ritorno ad una politica più tradizionale, promettendo agli ucraini una nuova costituzione, tariffe energetiche più economiche, un esercito riformato e soprattutto la pace. Giura di far pagare alla Russia i danni che ha fatto al paese.

Al terzo posto, con poco più dell'11%, secondo i sondaggi, c'è Yuriy Boyko, un alleato del presidente spodestato Viktor Yanukovych e quindi filorusso.

Al 10,3% c'è il leader di Posizione Civile ed ex ministro della difesa Anatoliy Hrytsenko. Altri tre candidati ritiratisi dalla campagna hanno espresso appoggio per lui. Nei media ucraini, viene spesso citato come rappresentante di un gruppo indipendente di forze politiche più piccole che si definiscono "partiti democratici all'opposizione. Condividono posizioni favorevoli all'Europa, alla NATO e alla lotta contro la corruzione.

Circa il 10% del sostegno, secondo i sondaggi, lo porterebbe a casa Yuriy Boyko, alleato dell'ex presidente spodestato Viktor Yanukovych. Rappresenta uno dei tanti partiti filorussi della galassia politica russa. 

Tra gli attivisti più in vista c'è Oleh Lyashko del Partito Radicale. In passato è stato condannato per corruzione. Promette farmaci a prezzi accessibili, stipendi dignitosi e di ripristinare la pena di morte. Viene dato al 5.7%. Più di quattro quinti degli ucraini hanno detto che si recheranno alle urne per votare, il prossimo 31 marzo.

*indagine condotta dall'Istituto Internazionale di Sociologia di Kyiv, dal centro Rozumkov e dal gruppo di ricerca "Rating" nell'autunno 2018. Il sondaggio ha escluso la Crimea e i territori che non sono sotto il controllo del governo ucraino.

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