La Turchia, che non riconosce il governo di Nicosia né le sue acque territoriali, vuole trivellare poco distante
La scoperta del terzo maggior giacimento di gas naturale degli ultimi due anni, al largo dell'isola di Cipro, potrebbe cambiare gli equilibri economici e politici del Mediterraneo. L'annuncio dato da Exxon-Mobil, che ha quantificato in 30-40 miliardi il valore della risorsa, rafforza il progetto europeo EastMed, il corridoio che ridurrebbe la dipendenza energetica dalla Russia.
''Pensiamo che di qualsiasi scoperta si tratti, queste sono risorse europee e continueremo a costruire un corridoio per il gas naturale dal Mediterraneo ai mercati europei, dice a Euronews il ministro cipriota dell'Energia, Giorgios Lakkotrypis.
Ma la Turchia, che non riconosce il governo filogreco di Cipro, né i confini delle sue acque territoriali, si appresta a sua volta ad avviare trivellazioni a poca distanza dal giacimento e torna ad alzare la voce.
"Solo poche settimane fa abbiamo lanciato il forum del gas del Mediterraneo orientale - aggiunge Lakkotrypis - che comprende non solo Cipro, ma anche Grecia, Italia, Giordania, Israele, Egitto e Autorità Palestinese e speriamo di poter espandere queste alleanze in modo da poter iniziare a progettare infrastrutture comuni per rendere il Mediterraneo una regione competitiva nei mercati internazionali del petrolio e del gas naturale".
Una prospettiva interessante anche per Eni, che insieme alla francese Totalha potenziato la sua attività al largo di Cipro, che si appresta a diventare un protagonista di primo piano nella mappa energetica mondiale".