Venezuela off limits per gli europarlamentari del PPE

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Di Stefania De Michele
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Negato l'ingresso nel Paese a una delegazione di deputati.

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Bussare alla porta sapendo di non essere graditi. È il caso del gruppo di europarlamentari del Partito Popolare Europeo a cui è stato negato l'ingresso in Venezuela.

Secondo il ministero degli esteri venezuelano, i deputati erano stati invitati a desistere e a evitare un'altra provocazione.

Il ministro Jorge Arreaza ha sottolineato attraverso i social network che "per vie ufficiali diplomatiche le autorità venezuelane avevano notificato giorni fa al gruppo di eurodeputati, che pretendeva di visitare il Paese con fini cospirativi, che non sarebbero stati fatti entrare". Il post continuava così: "Il governo costituzionale del Venezuela non permetterà che l'estrema destra europea disturbi la pace e la stabilità del Paese".

Secondo Esteban Gonzalez Pons, vicepresidente del Partito Popolare Europeo e deputato spagnolo, a capo della delegazione rifiutata all'ingresso, si tratta dell'ennesima prevaricazione di Maduro.

"In questo momento - dice Pons - siamo stati espulsi dal Venezuela, i nostri passaporti sono stati ritirati. Non siamo stati informati del motivo dell'espulsione né abbiamo alcun documento che lo giustifichi, perché ci hanno buttato fuori dal Paese - racconta il vice presidente del PPE - siamo venuti in Venezuela su invito ufficiale dell'Assemblea Nazionale, un organismo riconosciuto a livello internazionale e persino dallo stesso Maduro".

Esteban Gonzalez Pons, vicepresidente del Partito Popolare Europeo

Ancora Pons: "Siamo stati invitati da un organo costituzionale venezuelano, ma non ci hanno fatto entrare. Siamo la prima delegazione internazionale che ha visitato il presidente ad interim Juan Guaidó. Non si tratta di non farci entrare, ma di isolare Guaidó. Questo succede quando un dittatore chiude le finestre e spegne le luci, cioè quando passa dalle parole alle azioni. Viva il Venezuela libero".

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