Iran, Siria e nucleare: gelo Usa-Germania alla conferenza sulla sicurezza

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Il vicepresidente americano Mike Pence ha chiesto agli alleati europei di ritirarsi dall'accorso sul nucleare con l'Iran, ma la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ribadito l'importanza dell'intesa

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Dall'Iran alla Siria fino al ruolo della Nato. La conferenza sulla sicurezza in corso a Monaco ha ribadito la distanza tra le due sponde dell'Atlantico su alcune delle più importanti questioni globali.

Nel suo intervento il vicepresidente americano Mike Pence ha chiesto ancora una volta agli alleati europei un maggiore contributo alle spese per la Nato e ha garantito che gli Stati Uniti continueranno a ricercare gli uomini dell'Isis anche dopo il ritiro delle loro truppe dalla Siria. Le parole più dure, anche in quest'occasione, sono state per l'Iran.

"È arrivato il momento - ha detto Pence - che i nostri partner europei smettano di indebolire le sanzioni statunitensi contro questo regime rivoluzionario e assassino. È arrivato il momento che i nostri partner europei stiano al nostro fianco e a quello del popolo iraniano. E infine, è arrivato il momento che i nostri partner europei si ritirino dall'accordo sul nucleare con l'Iran".

Di tutt'altro avviso la cancelliera tedesca Angela Merkel, che nel suo intervento ha ribadito l'importanza dell'accordo con l'Iran.

"Sono consapevole del programma missilistico, della presenza dell'Iran in Yemen e soprattutto in Siria - ha sottolineato Merkel -. L'unica domanda a cui Stati Uniti ed Europa devono rispondere sulla questione è la seguente: se vogliamo contenere l'influenza dell'Iran, aiuta davvero uscire dall'unico accordo che esiste, o non è meglio piuttosto mantenere l'unica àncora che ancora abbiamo in modo da esercitare pressioni in altre aree?".

La cancelliera ha definito "la vera cattiva notizia" il rischio della fine del trattato di non proliferazione nucleare sui missili nucleari in seguito al ritiro degli Usa dall'accordo "dopo anni di violazione da parte della Russia. Sarebbe positivo che intese del genere non riguardassero solo Russia e Usa ma anche la Cina".

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