La nuova mostra a Londra, "A Fortnight of Tears", include 50 autoscatti, immortalati col cellulare durante le ore di insonnia ed ingranditi
L'artista britannica Tracey Emin è famosa per l'utilizzo della sua vita come materia prima del lavoro che produce.
La nuova mostra a Londra, "A Fortnight of Tears", include 50 autoscatti, immortalati col cellulare durante le ore di insonnia ed ingranditi.
I lavori esplorano anche tematiche femminili, come il trauma dell'aborto, la violenza domestica e lo stupro, che lei stessa ha patito da adolescente.
Tracey Emin, artista:
"Avevo il titolo da circa 15 anni ma non l'ho mai usato, un paio di anni fa mia madre è morta e non ho mai pianto così tanto in tutta la mia vita, così ho pensato fosse giunto il momento di utilizzarlo.
Essenzialmente, la mostra riguarda grandi momenti emotivi della mia vita, buoni o cattivi, infernali o felici, una specie di bomba a orologeria fatta esplodere in galleria".
Attraverso il suo lavoro, Emin rivela speranze, umiliazioni, successi ed insuccessi.
La mostra della 55enne artista è visitabile alla White Cube Gallery sino al 7 aprile prossimo.