Brexit, Articolo 50: Dis-Unione su rinvio data d'uscita

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Di Giulia Garofalo
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Al Forum Economico Mondiale di Davos, alcuni ministri britannici hanno partecipato 'uniti'per sostenere il Governo di Theresa May nella finalizzazione della Brexit. A essere divisi, invece, sono i 27 sulla estensione dell'articolo 50 e per la data di rinvio dell'uscita del Regno Unito.

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Al Forum Economico Mondiale a Davos, La Brexit quest'anno accende i dibattiti.

Molti ministri del Governo di Londra hanno partecipato, uniti, al vertice.

Divisi, invcece, i 27, ma sulll'Articolo 50 del Trattato di Lisbona, che regola il processo di separazione dall'Unione.

Alcuni, come il cancelliere austraico, il cristian-democratico Sebastian Kurz, sono contrari al rinvio della data della Brexit a dopo le elezioni europee del 26 maggio.

"Il Regno Unito è consapevole del fatto che l'Unione europea è pronta a fare tutto il possibile per evitare una Brexit caotica" - ha detto Kurz nel corso di un dibattito nel contesto del Forum - "E potrebbe allora considerare il rinvio della data di uscita, ma dovrebbe essere Londra a chiederlo. Se non si prendono decisioni prima della scadenza della Brexit del 29 marzo, si finirà per ricorrere necessariamente a un'estensione, ma che non vada oltre le elezioni europee. Se tutto salterà, allora si dovrà ripartire da capo."

Una posizione diametralmente opposta è quella della Presidente lituana, Dalia Grybauskaitė, che considera l'estensione un'opzione piu drammatica della mancanza di un accordo. Il nostro inviato da Davos, Darren McCaffrey, le ha chiesto cosa ne pensa, ai margini degli incontri ufficiali di Davos: "Tanto piu' prolunghiamo i tempi e le incertezze, tanto peggio sarà per entrambe le parti" - afferma decisa la Grybauskaitė - "Meglio porre fine a questo caos, subito, anche in assenza di un accordo, perché la situazione comunque non è destinata a migliorare. Doviamo iniziare a negoziare con Londra, al piu' presto possibile, per definire molti aspetti e dossier legati a politiche settoriali che necessitano un vero e proprio intervento."

Mentre il Parlamento britannico discute ancora la proposta della May, la Premier intanto si è presentata con un "Piano B" che, secondo molti, era solo un variante del "Piano A".

Il "voto significativo" del 29 gennaio svelerà se Downing Street ha trovato l'appoggio a Westminster per poter arrivare ad una la Brexit con il tanto atteso accordo.

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