Grecia: l'accordo sul nome della Macedonia approda in Parlamento

E' un parlamento diviso quello che fa i conti con la ratifica dello storico accordo di Prespa, con cui Atene e Skopje hanno messo fine alla disputa sul nome della Repubblica di MAcedonia, da oggi riconsicuta da entrambe le parti come Macedonia del Nord. Sul tavolo non c'è solo il nuovo trattato internazionale, ma gli equilibri interni alle forze politiche.
"Con l'accordo di Prespa - spiega Nikos Felekis, giornalista di Proto Thema Newspaper- la Grecia smetterà di sprecare la sua capacità diplomatica e politica, la stabilità prevarrà nella regione settentrionale e i Balcani saranno salvaguardati da influenze turche, russe e musulmane"
Ma chi si oppone alla soluzione individuata crede che danneggi l'interesse nazionale. Domenica ad Atene decine di migliaia di persone hanno manifestato per le strade della città per dire no all'accordo.
Per Stavros Lygeros, giornalista del sito di informazione SLpress.gr: "Per loro, il termine 'macedone' si riferisce alla nazionalità di una persona. Basta rispondere a questa domanda: cos'è la nazionalità? È la relazione legale tra una persona e lo Stato a cui appartiene. Il termine giusto per indicare la loro nazionalità dovrebbe essere derivato del nome dello Stato, quindi si dovrebbero chiamare nord-macedoni".
Il Primo Ministro greco Alexis Tsipras non avrà problemi ad ottenere in parlamento la ratifica dell'accordo firmato con il suo omologo Zoran Zaev, accordo che dovrebbe spianare la strada all'ingresso dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia nella Nato e nell'Unione Europea.