Brexit: Parlamento britannico pronto a forzare la mano

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I laburisti sono intenzionati a sostenere l'emendamento presentato da una loro deputata che, se approvato, obbligherebbe il governo a negoziare con Bruxelles un'estensione dell'articolo 50 nel caso la Camera dei Comuni non voti a favore di un'accordo sulla Brexit entro il 26 febbraio

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Il Parlamento britannico è pronto a forzare la mano al primo ministro Theresa May per scongiurare un mancato accordo sulla Brexit. I laburisti sono intenzionati a sostenere l'emendamento presentato da una loro deputata, Yvette Cooper, che se approvato obbligherebbe il governo a negoziare con Bruxelles un'estensione dell'articolo 50 nel caso la Camera dei Comuni non voti a favore di un'accordo sulla Brexit entro il 26 febbraio.

"Il primo ministro - ha detto mercoledì il leader laburista Jeremy Corbyn durante il question time in Parlamento - non ha mostrato alcuna flessibilità e non ha mai escluso l'ipotesi di un mancato accordo. Anche il ministro delle finanze Philip Hammond ha assicurato che sarà fatto di tutto per scongiurare un no deal. Ora che c'è un emendamento sul tavolo, il primo ministro è pronto ad escludere un mancato accordo, se l'emendamento fosse approvato?".

Nella sua risposta la May ha ribadito che l'estensione dell'articolo 50 non risolverebbe la questione, ma si limiterebbe semplicemente a rinviare il momento in cui bisognerà prendere una decisione. Le opzioni sono le solite tre: approvare un accordo, arrivare al 29 marzo senza un'intesa o far saltare la Brexit. Il mio obiettivo, ha detto la premier, è quello di trovare un accordo.

Tuttavia da Bruxelles filtra pessimismo, come confermato dal negoziatore europeo Michel Barnier, secondo cui quello di un mancato accordo resta al momento lo scenario più probabile, nonostante la maggior parte dei deputati britannici sia contraria a questa soluzione.

"Opporsi ad un mancato accordo - ha detto Barnier - non sarà sufficiente ad evitare che accada a fine marzo. Per riuscirci serve una maggioranza che trovi una soluzione alternativa. Questo è l'obiettivo delle consultazioni politiche avviate da Theresa May e noi speriamo sinceramente che il primo ministro ci riesca".

Intanto l'Unione europea continua a lavorare per farsi trovare pronta in caso di 'no deal'. Questo mercoledì la Commissione ha presentato due leggi per tutelare i pescatori colpiti da un eventuale mancato accordo.

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