Elezioni europee: nuove alleanze in vista

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Di Elena CavalloneSandor Zsiros
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A pochi mesi dalle elezioni parlamentari la politica europea è in fermento. Gli euroscettici tentano di stringere nuove amicizie in Europa, mentre le opposizioni in Ungheria cercano di far fronte comune per contrastare Orban

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Iniziano le danze dei partiti in vista delle elezioni europee. L'opposizione ungherese ha annunciato una campagna contro il primo ministro Orban e sta pensando di formare una lista elettorale comune. Una mossa senza precedenti nella politica ungherese, ma necessaria spiega István Ujhelyi, eurodeputato socialista magiaro.

"Alcuni pensano che sia necessaria una battaglia tra un candidato comune e il candidato del partito di Orban. In Ungheria non c'è una vera democrazia competitiva ma piuttosto una dittatura: dobbiamo sconfiggere isnieme il partito di Stato".

Il partito di Orban Fidesz sostiene che le elezioni ruoteranno intorno alla questione migratoria e ritiene che le forze di opposizione non si rendano conto di aver perso in partenza.

Tamás Deutsch, eurodeputato di Fidesz afferma che "Quando c'è stata la possibilità di chiedere agli elettori le loro opinioni, sia nelle elezioni provinciali che generali, abbiamo visto ovunque che le forze anti-immigrazione e desiderose di proteggere la loro popolazione erano in maggioranza".

I partiti euroscettici, dal canto loro, tentano di formare alleanze per candidarsi alle prossime elezioni. Il vice primo ministro italiano Salvini vuole unire le forze con il partito di estrema destra polacco, per formare un nuovo gruppo. Di Maio, invece, strizza l'occhio ai populisti in Croazia e Finlandia, aprendo persino ai gilet gialli. Le forze euroscettiche potrebbero guadagnare oltre il 25% dei seggi, ma non saranno in grado di bloccare il processo legislativo, soprattutto a causa della Brexit.

"Se non fosse per la Brexit, le forze euroscettiche nel Parlamento europeo sarebbero molto più potenti", spiega Doru Frantescu, direttore di Vote Watch Europe. "Da un lato gli euroscettici stanno guadagnando terreno nell'Europa continentale, ma dall'altro perderanno i loro deputati britannici. Questi due fenomeni si compenseranno e ciò vorrà dire che gli euroscettici avranno quasi lo stesso numero di seggi al Parlamento europeo che hanno oggi".

Le forze euroscettiche risultano inoltre frammentate su molte questioni, rendendo difficile formare un unico gruppo in corsa alle prossime elezioni.

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