Lo schiaffo politico di Trump all'UE

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Di Elena CavalloneStefan Grobe
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Il presidente americano declassa lo status diplomatico della delegazione UE negli Stati Uniti. La mossa potrebbe accendere tensioni nei negoziati commerciali in via di dicussione

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L'amministrazione Trump ha sbalordito l'Unione europea degradando lo status diplomatico della delegazione europea negli Stati Uniti. Apparentemente, la retrocessione è avvenuta l'anno scorso senza preavviso, ma è stata segnalata solo martedi. Finora la delegazione aveva lo status di uno stato membro, ma ora sarà trattata come una mera organizzazione internazionale. Nella sala stampa a Bruxelles la portavoce della Commissione europea non ha saputo spiegare questa scelta.

"Sappiamo che c'è stato un recente cambiamento nel modo il protocollo degli Stati Uniti compila la lista delle presenze diplomatiche- racconta Maja Kocijanicic- e stiamo discutendo con i servizi competenti dell'amministrazione delle possibili implicazioni per la delegazione europea a Washington. Ma queste domande dovrebbero essere indirizzate all'amministrazione americana".

Questa mossa appare uno sdoganamento politico, che aggiungerà ulteriori tensioni nei negoziati tra il commissario europeo al commercio, Cecilia Malmström, e il suo omologo americano. L'incontro tra i due è previsto per mercoledì. Sull'industria automobilistia europea incombono infatti potenziali dazi: Washington sta valutando se considerare l'importazione di automobili europee una minaccia alla sicurezza nazionale.

Le tensioni commerciali con l'Unione europea sono scoppiate l'anno scorso quando l'amministrazione Trump ha imposto tariffe sull'importazione acciaio e alluminio.

Lo scorso luglio il presidente della Commissione europea e Trump hanno accettato di lavorare per l'apertura di entrambi i mercati e l'armonizzazione dei regolamenti, al fine di alleviare le tensioni commerciali.

Tuttavia, il tempo stringe e sono stati fatti pochi progressi.

Una delle intese prevedeva che l'Unione europea aumentasse le importazioni di semi di soia. Da allora, la Commissione ha comunicato regolarmente i movimenti sul mercato.

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