Le misure, le prime dalla ratifica dell'accordo sul nucleare del 2015, dovrebbero colpire due individui e un'unità di intelligence di Teheran: sono accusati di coinvolgimento in due falliti attentati in Francia e Danimarca
Per la prima volta dalla ratifica dell'accordo sul nucleare del 2015, Bruxelles torna a imporre sanzioni all'Iran. Le misure arrivano come ritorsione per due falliti attentati che lo scorso anno in Francia e Danimarcaavrebbero dovuto colpire oppositori del regime.
Ma il governo olandese è convinto ci sia Teheran anche dietro due omicidi avvenuti nei paesi bassi: "Abbiamo abbiamo forti indizi del coinvolgimento del governo iraniano in due assassini avvenuti nei Paesi Bassi nel 2015 e nel 2017" spiega Dick Schoof, coordinatore nazionale anti-terrorismo. "Si tratta di due omicidi che hanno colpito oppositori del regime iraniano. Questo è inauddito: è inaudito che si uccideano degli oppositori, ed è ancora più inaudito che si uccidano persone di altre nazionalità, che vivono in altri paesi e che le si uccida all'estero. Quindi penso che anche sul piano politico invieremo messaggi molto forti contro il governo iraniano.
Le sanzioni sono dirette a due individui - la cui identità non è ancora stata resa nota - e a un'unità dei servizi di intelligence di Teheran: sarebbero tutti coinvolti nei due attentati sventati l'anno corso.
La decisione ha fatto infuriare il governo iraniano: in un messaggio su twitter il ministro degli esteri di Teheran ha accusato Francia, Olanda e Danimarca di spalleggiare l'MEK, un movimento che sarebbe "responsabile della morte di 12mila iraniani" e avrebbe "collaborato ai crimini di Saddam Hussein contro i curdo-iracheni".
Proprio a una riunione dell'MEK - alla quale prese parte anche l'ex sindaco newyorchese Rudy Giuliani - era rivolto l'attentato sventato a Parigi, dove un uomo e una donna di origini iraniane furono trovati in possesso di mezzo chilo d'eplosivo.
A ottobre del 2018, inoltre, i servizi segreti iraniani furono accusaati di aver complottato per uccidere l'esponente dell' Ahvaz, un movimento separatista che chiede uno stato autonomo per i cittadini di etnia araba nella provincia del Kuhzestan