La Chiesa beatifica i martiri del monastero di Tibhirine

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Di Cristiano Tassinari
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Con una Messa di Beatificazione ad Orano, in Algeria, la Chiesa ha ricordato i sette monaci trappisti francesi rapiti nel 1996 dal monastero di Tibhirine e uccisi in circostanze misteriose. Beatificati altri dodici sacerdoti cristiani, assassinati durante la guerra civile algerina degli anni '90.

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ORANO (ALGERIA) - Diversi esponenti religiosi della Chiesa Cattolica hanno celebrato una cerimonia di Beatificazione nella città costiera algerina di Orano, per rendere omaggio a sette monaci e dodici sacerdoti uccisi durante la guerra civile in Algeria.

Il Cardinale Giovanni Angelo Becciu durante la celebrazione.

Una messa di Beatificazione, il primo passo verso la Santificazione, e stata celebrata nella Chiesa di Nostra Signora della Santa Croce, che domina la città, dal cardinale Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi.

REUTERS/Abdelaziz Boumzar
La chiesa di Nostra Signora di Santa Croce a Orano, dove si è celebrata la Messa di Beatificazione.REUTERS/Abdelaziz Boumzar

Il vescovo di Oran, Pierre Claverie, ucciso in un'esplosione nel 1996, è tra i religiosi beatificati.
Claverie è stato proclamato martire dalla Chiesa Cattolica nel gennaio 2018 insieme ai sette monaci del monastero di Tibhirine e altri undici cristiani uccisi in Algeria, iniziando cosi il processo verso la loro canonizzazione.

Un massacro senza ragione

Sette monaci trappisti francesi furono rapiti dal monastero di Tibhirine, e in seguito uccisi durante le violenze legate ad un'esplosione di islamismo in Algeria nel 1996.
Solo le loro teste mozzate furono recuperate e le circostanze in cui morirono non sono mai state chiarite.
Il sequestro e gli omicidi furono rivendicati dal Gruppo Islamico Armato.

Questi i nomi dei sette martiri di Tibhirine:

Christian de Chergé, 59 anni
Luc Dochier, 82 anni
Christophe Lebreton, 45 anni
Michel Fleury, 52 anni
Bruno Lemarchand, 66 anni
Célestin Ringeard, 62 anni
Paul Favre-Miville, 57 anni

Due monaci sono sopravvissuti

Alla funzione era presente anche uno dei due frati scampati alla morte, Jean Pierre Schumacher. Insieme ad un altro monaco, Amédée Noto, riuscì a non farsi catturare dagli islamisti.
Dopo la morte dei loro confratelli, si trasferirono nel monastero di Fes, in Marocco.

"Non dimenticheremo i molti algerini che hanno dato le loro vite per la pace, per dimostrare che non sono d'accordo con le violenze nel loro paese: anche loro sono veri martiri", ha detto l'anziano monaco sopravvissuto.

Jean-Pierre Schumacher (a sinistra), il frate sopravvissuto.

Il messaggio di Papa Francesco

Papa Francesco ha inviato un messaggio, letto durante la cerimonia, in cui ringrazia le autorità algerine per aver permesso che la Beatificazione si svolgesse in terra algerina, sperando che la cerimonia possa aiutare a sanare le ferite del passato,

Circa 200.000 persone sono state uccise in Algeria durante più di un decennio di violenze esplose nei primi anni '90 tra militanti islamici e forze di sicurezza governative.

REUTERS/Abdelaziz Boumzar
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