Il partito nazionalista fiammingo N-VA aveva chiesto al premier Michel di non firmare il Patto sulle migrazioni dell'Onu
Crisi nell'esecutivo belga. Il ministro degli Interni Jan Jambon - della Nuova alleanza fiamminga (N-VA) - ha confermato che si dimetterà, così come gli altri ministri del partito. Dietro questa scelta c'è la decisione del governo di approvare il Global Compact per la migrazione, che verrà firmato a inizio settimana a Marrakech, durante la conferenza Onu.
Il premier Charles Michel ha preso atto delle dimissioni, ma non farà marcia indietro, come ha sottolineato in conferenza stampa: "Prenderò un volo per Marrakech, in quanto capo del governo di una coalizione responsabile. Devo assumere le mie responsabilità da primo ministro e assicurare continuità, responsabilità e stabilità".
Con le dimissioni dei ministri nazionalisti fiamminghi, Michel guiderà quindi un esecutivo di minoranza, a cinque mesi dalle prossime elezioni legislative nazionali e dalle europee - previste entrambe per maggio.
I migranti, un tema scottante da tempo per il governo belga
Il presidente del partito, Bart De Wever, sabato in serata aveva lanciato un ultimatum a Michel, dichiarando che i suoi uomini avrebbero lasciato, se fosse volato in Marocco.
Il governo è spesso inciampato in questi quattro anni, a causa delle posizioni radicali adottate dalla N-VA sul tema migratorio.