I tre sono stati incarcerati con sentenze dai 10 ai 15 anni per la loro strenua resistenza dei diritti umani e civili
Anche quest'anno a Stoccolma si assegnano i Right livelihood awards, meglio conosciuti come "Nobel alternativi".
Tra i vincitori ci sono anche Abdullah al-Hamid, Mohammad Fahad al-Qahtani e Waleed Abu al-Khair, tre avvocati sauditi molto celebri per essere stati tra i più eminenti difensori dei diritti umani e civili in patria, in una serie infinita di campagne su temi quali la libertà di espressione, i diritti delle donne e la richiesta per l'instaurazione di una monarchia costituzionale.
Nessuno dei tre ha potuto però ritirare il premio: il loro lavoro ha parecchio infastidito la monarchia islamica, che li ha imprigionati con sentenze tra i 10 e i 15 anni ciascuno.
La giuria di Stoccolma ha premiato al-Hamid, al-Khair e al Qahtani "per i loro sforzi coraggiosi e visionari, basati sulla fede nei diritti umani e tesi alla riforma del sistema di governo totalitario vigente in Arabia Saudita"
Altri riconoscimenti sono andati a due paladini dell'anticorruzione in Sud America, la guatemalteca Thelma Aldana e al colombiano Ivan Velasquez.