Carlos Ghosn è fuori da Nissan, Parigi cauta

Non è il momento di stravolgere gli equilibri in seno all'alleanza Nissan-Renault ma le accuse sono dettagliate. Questa la posizione trapelata dall'Eliseo dopo il licenziamento di Carlos Ghosn co-presidente della Nissan da parte del board della stessa casa automobilistica.
Il licenziamento del manager artefice dell'alleanza Nissan Mitsubishi Renault era nell'aria dopo l'arresto di Ghosn a Tokyo, quattro giorni fa, con l'accusa di illeciti finanziari.
Mitsubishi Motors dovrebbe procedere in modo analogo la settimana prossima, mentre a Parigi, al momento, il manager non è stato rimosso dai sui incarichi in Renault di cui lo Stato francese è azionista in piccola percentuale.
Lotta di potere Tokyo-Parigi per il controllo di Nissan?
Carlos Ghosn prima dell'arresto stava pianificando una fusione tra la Renault e Nissan, fatto inviso a Tokyo. Secondo Bill Blain, stratega di Shard Capital le cose stanno così: "Nissan ora si considera il pilota di qualsiasi azienda, e non gli piace il fatto di essere spinta verso una qualche alleanza con il corporativismo di Stato francese. Questo semplicemente, non gli si confa."
A Parigi Carlos Ghosn dopo l'arresto è stato sostituito ad interim da Thierry Bolloré come Ceo e da Philippe Lafayette come presidente provvisorio non esecutivo.
Diversi analisti sospettano che dietro la caduta del manager ci siano anche le ambizioni di riprendersi il controllo di Nissan, ora sbilanciato a favore dei francesi.
Justin Urquhart Stewart, cofondatore di Seven Investment Management, dice: "Per Renault l'alleanza con Nissan e Mitsubishi è un grande succeso, ma senza Ghosn ci sono davvero poche possibilità che qualcuno sia in grado di tenere insieme l'alleanza".
Le irregolarità finanziarie contestate a Ghosn sarebbero relative a false informazioni sul proprio reddito e manomissione dei bilanci aziendali. Resterà agli arresti per altri 10 giorni prima di ulteriori passi nel procedimento.