Bloccate dalle barriera di Trump le carovane di migranti dal Centro America diventano adesso un problema per lo Stato federale messicano
Si accende la piazza di Tijuana in Messico ai confini con gli USA: C'è chi si sostiene e chi si oppone alla presenza di migliaia di migranti.
Centinaia di residenti della città di confine di Tijuana sono scesi in piazza per protestare contro il massiccio arrivo di migranti centroamericani richiedenti asilo negli Stati Uniti.
Con bandiere, striscioni e slogan chiedono ai migranti di andarsene.
RAFAEL DE JESUS ARMAS, abitante di Tijuana: "Il Messico è sempre stato un paese che ha aperto le braccia a chi ha bisogno ma c'è modo e modo nell'entrare a casa tua per chiedere aiuto. Questo non era il modo corretto".
La manifestazione in appoggio dei migranti è stata altrettanto rilevante con le comunità di gay e di lesbiche che l'hanno animata.Le accuse rivolte agli oppositori dei migranti sono ovviamente di xenofobia.
YOLANDA ROCHA, direttrice del centro gay MARIPOSAS: "Sono pochi i migranti che creano problemi. Non tutti, non possiamo etichettare tutti perchè c'è anche brava gente, donne e bambini".
Le autorità locali hanno chiesto il sostegno federale per dare aiuto alle popolazioni che stazioneranno in area un bel po' in attesa di ottenere o meno l'ingresso negli Stati Uniti. Un processo che potrebbe durare mesi