Il sangue dei contadini sui campi della Grande Guerra

A 100 anni dalla sua conclusione non si spegne l'eco della Grande Guerra che decretò la fine della Belle Époque e di un lungo periodo di pace in una Europa ormai in preda al secol breve...ma i problemi sulle dinamiche del conflitto, diventato il primo colossale tentato suicidio del vecchio continente, continuano a interrogare il mondo occidentale.
Sul tema Euronews ha intervistato il Professor Carlo Felice Casula, Ordinario di Storia contemporanea all'Università Roma 3.
Paolo Alberto Valenti, euronews: La prima domanda che le rivolgiamo è quella sul significato del ricordo della Grande Guerra. Era evitabile il conflitto secondo le analisi storiche?
Carlo Felice Casula, Storico:Certo che le guerre sono evitabili e debbono essere evitabili. Nel caso della Grande Guerra la stranezza è che arrivò quasi all'improvviso per alcuni aspetti e sembrò dipendere da una scintilla occasionale, dall'uccisione dell'erede al trono degli Asburgo il principe Francesco Ferdinando. Alla fine dell' Ottoceno e nel primo Novecento l'uccisione di sovrani e di capi di stato era assolutamente diffusa, presente, quasi comune. Precedentemente non aveva mai fatto scoppiare una guerra, tant'è vero che in Europa, dopo il 1870 e il conflitto tra la Francia e la Prussia, non vi erano state più guerre.
Paolo A.Valenti: Si parla di dieci milioni di morti, di venti milioni di morti... quali sono i dati reali ?
Carlo F. Casula:Il dato di dieci milioni di vittime è un dato accertato; di questi dieci milioni, nove milioni sono di soldati, i soldati sono computati con grande esattezza e un milione invece è costituito da civili che sono, per così dire, lungo i fronti.....
Paolo A.Valenti: In tutta la durata della guerra la grande imputata è la borghesia, soprattutto in Italia, si parla di inettitudine....
Carlo F.Casula:La borghesia in realtà non è assolutamente inetta perchè occorre ricordare che l'industria chimica e l'industria siderurgica negli anni di fine Ottocento e del primo Novecento producono sostanzialmente e prevalentemente armi e quindi vi è un interesse immediato, forte per la guerra perchè durante la guerra non solo si producono le armi ma le armi vengono consumate e quindi bisogna produrne continuamente, di più e di nuove. Certo alla borghesia il conflitto è convenuto molto, sia per gli enormi profitti durante la guerra sia perchè molti dei figli ventenni di famiglie borghesi la guerra riuscivano a evitarla o quantomeno a non finire sul fronte. La guerra è stata invece paurosamente pagata dal mondo contadino.