Stati Uniti: gli scenari dell'America al voto

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Di Stefania De Michele
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Importante banco di prova per l'amministrazione Trump, secondo gli analisti politici.

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Un grande banco di prova per l'amministrazione Trump, a due anni dall'insediamento alla Casa Bianca: sulle midterm Euronews ha sentito Brett Bruen, ex diplomatico, presidente di "The Global Situation Room", agenzia di consulenza politica.

"Questa - dice Bruen - è stata una campagna eccezionalmente divisiva: negli ultimi giorni abbiamo assistito a un aumento della retorica, specialmente da parte di Trump che ha toccato nuovi picchi e altrettanti bassi livelli - dipende dalla prospettiva - per tentare di galvanizzare la sua base".

Un base che, secondo l'ex dipomatico, voterà solo in parte per garantire o minare sostegno e autorevolezza del presidente Trump. Alle elezioni di metà mandato, molti guarderanno ai candidati a livello locale.

Brett Bruen analista politico

I sondaggi recenti sostengono che circa il 40% degli Americani va alle urne per votare contro il presidente Trump, un altro 28% circa è invece deciso a sostenerlo; il resto deciderà semplicemente scegliendo il candidato preferito su base locale.

Due gli scenari: nel primo, quello che rispetterebbe la tradizione secondo cui a metà mandato è quasi sempre il partito di opposizione a vincere, i democratici potrebbero incidere maggiormente sulle decisioni dell'amministrazione Trump. Nel secondo, in caso di vittoria dei Repubblicani, il margine di manovra del presidente aumenterebbe.

"Se vincono i Dem, accadrà che potranno esercitare una maggiore sorveglianza - commenta Bruen -Trump ha avuto infatti mano libera in questi due anni. Dovrebbero essere in grado, se vincono, di controllare meglio bilanci, politiche e gestione, così come potrebbero limitare alcuni eccessi che hanno caratterizzato l'amministrazione Trump in questi primi anni. I Democratici sarebbero in grado di accorciare le distanze e controllare questi aspetti del governo".

"Al contrario - sostiene Bruen - se i Repubblicani riuscissero a tenere il controllo di entrambe le Camere, non ci sarebbe freno: si assisterebbe ad una decisa accelerata sia sul fronte della poltica estera che sulle decisioni interne".

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