Firmato accordo di cooperazione tra Ucraina e Patriarcato di Costantinopoli

A Istambul è stato firmato lo scorso weekend l'accordo ufficiale fra Ucraina e Patriarcato di Costantinopoli in cui si afferma di "voler collaborare alla creazione di una Chiesa ortodossa indipendente in Ucraina". Pertanto il Patriarcato ecumenico dovrebbe redigere il Tomos di autocefalia, in stretta conformità con i canoni della chiesa ortodossa, e consegnarlo al primate eletto da un sinodo locale.
L'accordo fra Kiev e Costantinopoli
Gli attori dell'accordo sono il Presidente ucraino Petro Poroshenko e il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I (Archontonis). ll leader ucraino ha aggiunto che “questa giornata storica porta a compimento un processo iniziato nei primi giorni dell’indipendenza ucraina, quando gli ucraini hanno cominciato a pregare il Signore per avere una Chiesa indipendente”.
Bartolomeo I ha sottolineato l’importanza storica dell'accordo per le relazioni tra Kiev e Costantinopoli, ma anche per tutta l’Ortodossia: “proprio come le altre nazioni dei Balcani, che hanno ricevuto l’autocefalia dalla Chiesa-madre, anche gli ucraini hanno ottenuto il riconoscimento del loro diritto. È infatti un diritto esclusivo della Chiesa-madre quello di concedere l’autocefalia quando essa si rende necessaria, e tutte le condizioni per questa procedura si realizzano”.
La reazione di Mosca
Per Mosca l'autocefalia della Chiesa ortodossa ucraina non è ancora compiuta. Il Cremlino nelle ultime settimane aveva manifestato irritazione nei confronti di Bartolomeo che ha incoraggiato il comportamento scismatico degli ucraini. La Chiesa ortodossa russa conta peraltro sulla resistenza dei suoi sacerdoti e dei fedeli che in Ucraina si sentono ancora profondamente legali al Patriarcato di tutte le russie.