Una misura che coglie di sorpresa anche il ministero della Salute e sulla quale lo stesso esecutivo ora prende tempo. Euronews ha chiesto un commento a Bruno Zuccarelli, vicesegretario dell'Anaao, l'associazione medici e dirigenti del servizio sanitario nazionale.
"Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi". Il testo, inserito nel comunicato finale del Consiglio dei ministri italiano sulla manovra, non lascia spazio a dubbi.
Una misura che coglie di sorpresa anche il ministero della Salute e sulla quale lo stesso esecutivo ora prende tempo. Euronews ha chiesto un commento a Bruno Zuccarelli, vicesegretario dell'associazione medici e dirigenti del servizio sanitario nazionale.
"Non ci poteva essere scelta più scellerata. Si torna indietro di 30 anni - dice Zuccarelli - Noi abbiamo bisogno di più specialisti e più medici di Medicina Generale".
"Bisognava mantenere il numero programmato e bisognava aumentare il numero di borse di studio per le specializzazioni e per i corsi triennali per la Medicina Generale", aggiunge il rappresentante dell'Anaao.
Quale sarebbe l'impatto nella pianificazione dell'anno accademico?
"Si avranno richieste smisurate di iscrizioni e non penso che ci siano attrezzature adeguate per poter formare le persone che si iscriveranno alla Facoltà di Medicina e Chirurgia", sostiene Zuccarelli.
Com'è organizzato il sistema di selezione negli altri Paesi europei?
"Ci sono due sistemi diversi: una selezione all'inizio, come si fa attualmente in Italia, o un sistema alla francese dove si iscrivono tutti al primo anno e poi la selezione si fa al secondo anno. In base agli esami superati si passa al secondo anno in un numero programmato", conclude il vicesegretario dell'associazione medici e dirigenti del servizio sanitario nazionale.