Russia, ricoverato attivista in reparto tossicologia. Per i familiari è avvelenamento.

Russia, ricoverato attivista in reparto tossicologia. Per i familiari è avvelenamento.
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Di Simona Zecchi
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Piotr Verzilov, marito e attivista di un’esponente del gruppo anti-Putin «Pussy Riot», è ricoverato «in gravi condizioni» nel reparto di Tossicologia di un ospedale di Mosca.

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Restano gravi le condizioni dell'attivista russo anti Putin, Piotr Verzilov, tra gli ideatori del gruppo «Pussy Riot» ed editore del sito d’informazione sulle incarcerazioni ingiuste, Mediazona, ricoverato da  martedì 11 settembre nel reparto di Tossicologia di un ospedale di Mosca.

Il gruppo lo sostiene pubblicamente con un tweet dai toni gravi denunciandone l'avvelenamento:

"Nostro fratello e amico il compagno Piotr Verzilov si trova in rianimazione. La sua vita è in pericolo. Pensiamo che sia stato avvelenato"

Verzilov ha iniziato a perdere la vista, l’uso della parola e della mobilità dopo aver assistito a un’udienza lo scorso martedì dove Vittoria Nikulchina, sua attuale convivente, celebre per i passamontagna colorati, e un altro membro del gruppo Pussy Riot, sono stati condannati a due giorni di carcere per aver disobbedito a un poliziotto.

Anche la ex moglie, Nadia Tolokonnikova, crede nell'avvelenamento.

La stampa cosiddetta indipendente riporta che i medici che lo hanno in cura credono possa essere stato vittima di un'intossicazione da farmaci, ma i familiari sottolineano che il loro parente non ha ingerito nulla di sua volontà.

Lo scorso luglio l'uomo aveva partecipato all’invasione di campo, durante la finale dei Mondiali in Russia, ed era stato condannato a 15 giorni di carcere.

Nel collettivo nato dalle ceneri del gruppo anarchico Voina, in italiano Guerra, Velzilov dalla doppia cittadinaza russa e canadese, ha assunto più volte il ruolo di portavoce ufficiale delle istanze delle Pussy Riot. La Russia sembra insomma tenere banco nelle polemiche con la comunità internazionale, fra questo caso - che rischia di diventare un giallo - e il caso Skripal.

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