Si sono abbracciati a Sokcho, città al confine tra le due Coree, parenti e affetti, separati dal 1953.
Li divide il 38° parallelo e uno dei confini più miitarizzati al mondo, che separa famiglie, amicizie e affetti.
Dalla fine del conflitto tra le due Coree nel 1953 è stato così. Da qualche anno però le maglie si sono allargate e sono stati concessi incontri periodici tra familiari nord e sudcoreani.
Nelle parole di Lee Kwan-joo, 93 anni, la gioia di un uomo che sta per riabbracciare i suoi cari: "Sto per incontrare i miei nipoti, i figli di mio fratello maggiore. Mio fratello è morto e io ho saputo che invece i suoi ragazzi sono ancora vivi. Non ho mai visto le facce dei miei nipoti e adesso succederà. Cosa posso dire di più se non che sono felice?".
"Sono contento - dice Kwon Sek, 94 anni - non ho potuto incontrare mio figlio ma sono ansioso di vedere mia nipote".
Kwon Sek e Lee Kwan sono tra gli 89 partecipanti al meeting delle famiglie separate, per lo più estratti a sorte, che si abbracceranno a Sokcho, una città della costa, vicino al confine.
All’epoca della frattura furono 129mila i cittadini che si registrarono come componenti di famiglie separate.